L'Europa dei progetti e delle opportunità. Il programma ERASMUS+
Susanna Granello
Codice: 99007
ISBN: 978-88-6707-0190
Edizione: novembre 2015,
Pagine ebook,
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Il 2 dicembre 2013 il Consiglio europeo ha approvato il regolamento che disciplina il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione europea definendo, così, le priorità di bilancio dell'UE per gli anni dal 2014 al 2020. Questa decisione ha posto fine ai negoziati che sono durati circa due anni e ha dato il via ai nuovi programmi di finanziamento a partire dal 1 gennaio 2014.
Il regolamento dota l’Unione europea di 959.99 miliardi di euro di impegni di spesa e 908,40 miliardi di euro di pagamenti per i prossimi sette anni di programmazione. In linea con gli sforzi di risanamento degli Stati membri, queste due voci corrispondono rispettivamente al 3.5% e al 3.7% in meno di quanto è stato stanziato nel precedente quadro finanziario 2007-2013.
L’Unione europea può quindi disporre, per i prossimi sette anni, di risorse lievemente inferiori rispetto al precedente periodo di bilancio. La maggior parte di questa somma è assorbita dai fondi strutturali a favore delle regioni più deboli e dal fondo a favore dello sviluppo agricolo. Il principale capitolo di spesa è rappresentato infatti dalla politica di coesione: con 366,8 miliardi di euro (corrispondenti al 34% del bilancio complessivo) diventa il principale strumento della politica di investimenti della UE, allo scopo di realizzare gli obiettivi di Europa 2020, consistenti nella crescita e nella creazione di posti di lavoro, nella lotta ai mutamenti climatici e alla dipendenza energetica, nonché nella riduzione della povertà e dell’esclusione sociale.
Per tali motivi, il 94% del bilancio dell’UE viene speso per progetti negli Stati Membri e al di fuori dell’UE. Ognuno dei circa 508 milioni di cittadini europei beneficia in un modo o nell’altro del bilancio dell’UE, che aiuta milioni di studenti, migliaia di ricercatori, città, regioni e ONG a realizzare progetti che permettono di avere alimenti più sani e sicuri, strade, ferrovie e aeroporti nuovi e migliori, un ambiente più pulito, più sicurezza alle frontiere esterne dell’Unione europea, maggiore mobilità degli studenti, sostegni all’istruzione, scambi culturali.
Al fine di promuovere la crescita e l'occupazione sono stati aumentati i fondi destinati alla crescita e alla creazione di posti di lavoro, in linea con quelle che sono le priorità politiche dell’UE. È stata altresì concordata una nuova iniziativa tesa a fronteggiare la sfida pressante della disoccupazione giovanile.
Si segnalano le molteplici novità che contraddistinguono i programmi tematici 2014-2020, che non devono essere considerati "residuali", ossia avanzi dei Fondi strutturali, ma vanno invece considerati vere potenzialità create a sostegno delle varie politiche comunitarie.
Queste linee finanziarie dirette, note anche come “fondi tematici” tra i quali Erasmus+, prevedono tutte la costituzione di partenariati sia a livello nazionale che transnazionale tra enti, imprese e associazioni, sia pubblici che privati, per l’attuazione di progetti di elevato interesse innovativo. Hanno, inoltre, il grande vantaggio di incentivare la collaborazione non solo tra i Paesi dell'Unione europea, ma con i Paesi in via di adesione, i Paesi del Mediterraneo e i Paesi terzi. L’Unione europea porta infatti aiuti ed assistenza umanitaria in tutto il mondo.
Il tema principale della nuova programmazione è rappresentato dalla “crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. In base a questo principio le risorse vengono allocate sia a settori prioritari quali le infrastrutture paneuropee, la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e la cultura, la sicurezza delle frontiere e i rapporti con l'area mediterranea, che a priorità strategiche trasversali, quali la protezione dell'ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico, come parte integrante di tutti i principali strumenti e interventi.