Sintesi Secondo seminario estivo ad Ischia 27-29 luglio 2009
organizzato da Tecnodid@formazione
Dal pomeriggio del 27 luglio al pomeriggio del 29 luglio si è svolto ad Ischia, presso l’hotel Continental Terme, il secondo seminario estivo organizzato da Tecnodid@formazione.
Il successo non si è fatto attendere per un mix di ingredienti ben combinati: l’attualità dei temi, la competenza dei relatori, il supporto documentativo, la comunicazione facilitata, grazie anche ad un ambiente piacevole e seducente.
Quali sono le sfide che ritornano in una società in continuo cambiamento, ma anche in profonda crisi economica? In una fase in cui sembra che si possa fare a meno della cultura e della ricerca? Cosa fare quando gli stessi orizzonti di senso appaiono sempre più sfumati? In cui la vision sembra perdersi in scenari nebulosi e la stessa mission pare debba frantumarsi in tante condotte personali e frammentate?
Domande inquietanti. Risposte difficili. Il rischio è alto.
Ma la scuola non si arrende. Lo ha dimostrato la presenza numerosa di tanti professionisti – dirigenti, insegnanti, direttori amministrativi – che non hanno disertato una sola relazione del fitto programma di lavoro, malgrado i lusinghieri richiami delle tante attrazioni dell’isola.
Nella sessione di apertura del pomeriggio del 27 luglio viene affrontato il tema dell’autonomia e della governance.
Un incipit istituzionale importante quello di Mario Guglietti, vice Presidente del CNPI, che ha voluto ricordare i dieci anni dell’autonomia focalizzando i punti di snodo e i problemi non ancora risolti.
La difficile costruzione della governance con i suoi multilivelli è il tema affrontato dal vice Procuratore generale della Corte dei Conti, Sergio Auriemma, che con estrema lucidità e rigore pone in evidenza il groviglio della regolazione normativa a partire dalla riforma del Titolo V.
Ma quanto costa veramente la nostra scuola? Quali sono le risorse, le fonti, le carenze? È vero che il nostro sistema nazionale ha maggiori sprechi di altri sistemi europei ed internazionali? Una attenta riflessione sulla spesa pubblica è l’oggetto della relazione di Emanuele Barbieri, uno dei maggiori esperti di politiche scolastiche, già Capo Dipartimento del MIUR.
A conclusione Luciano Chiappetta, attuale Direttore generale del personale del MIUR, illustra con molta perizia, accuratezza e competenza gli attuali meccanismi degli organici, dei parametri di riferimento, del rapporto tra risorse e modelli scolastici.
Tutti gli interventi della prima giornata contribuiscono a delineare uno spaccato chiaro della nostra realtà sul piano giuridico, istituzionale, amministrativo e contabile.
La seconda sessione antimeridiana del 28 luglio è dedicata al curricolo e alle competenze. Si alternano importanti accademici, come Franco Frabboni e Massimo Baldacci, con autorevoli testimoni diretti della scuola italiana, come Giancarlo Cerini, Maurizio Tiriticco e Giancarlo Cappello.
Franco Frabboni, professore ordinario di Pedagogia generale dell’Università di Bologna, ripropone le trame del curricolo collocandole all’interno dei nuovi quadri culturali, pedagogici e sociali. Una ricognizione teorico-concettuale, ma piena di spunti operativi, importante anche alla luce delle scelte delle attuali politiche scolastiche.
Massimo Baldacci, Preside di Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Urbino, espone i nodi teorici del curricolo partendo dai livelli logici dell’apprendimento di Bateson. Pone in evidenza i passaggi dagli apprendimenti di semplici conoscenze ed abilità alla costruzione di abiti mentali fino alla rottura delle stesse abitudini cognitive: da una mente piena, dunque, ad una mente ben fatta verso una mente proteiforme, versatile e flessibile, che rappresenta la sfida vera della società attuale.
Giancarlo Cappello, esperto di politiche scolastiche, sottolinea nella sua relazione le diverse tipologie di “Indicazioni nazionali” proposte a livello istituzionale nell’ultimo decennio; pone l’accento sulle più recenti “Indicazioni per il curricolo” mettendo in evidenza il rapporto stretto tra le nostre ipotesi di sviluppo, gli scenari europei e le sfide educative di Lisbona.
Il punto sulle competenze (il che cosa, il perché e il come) è oggetto della relazione di Maurizio Tiriticco, esperto di politiche formative, ma anche docente di didattica all’Università di Roma tre. Un’analisi accurata e puntuale su un tema che resta, malgrado se ne parli già da molti anni, non completamente esplorato, e sicuramente non ancora definito a livello di scelte istituzionali.
La relazione di Giancarlo Cerini, dirigente tecnico e protagonista autorevole della scuola italiana, “Gestire in autonomia le innovazioni legislative” vuole essere un invito a non perdere di vista la scuola quotidiana, con i suoi affanni e le sue incertezze, ma anche le sue potenzialità. Richiama la questione delle risorse, del tempo scuola, della pluralità docente e degli argini di autonomia degli stessi curricoli.
La terza sessione del pomeriggio del 28 luglio entra nel merito delle professionalità e carriere. Il tema, che riguarda tipologie diverse di professionisti della scuola, viene affrontato da più versanti: organizzativo manageriale, giuridico, pedagogico, ma anche amministrativo.
Armando Rossini, studioso della materia, sottolinea il passaggio storico delle funzioni e delle responsabilità del dirigente scolastico, da “pubblico dipendente” a “professionista della scuola” con una particolare attenzione alla leadership educativa.
Laura Paolucci, Avvocato dello Stato, pone l’accento soprattutto sulle “relazioni” tra dirigenti ed Enti locali, sui possibili conflitti e sulle necessarie risoluzioni.
Una riflessione alta e squisitamente pedagogica sul ruolo del docente viene offerta da Silvana Loiero, dirigente scolastica e segretaria regionale GISCEL Emilia Romagna: la gestione della classe è rappresentata come una vera sfida per la scuola di oggi.
Ma chi sono i DSGA, ovvero i direttori dei servizi amministrativi? Quali problemi si pongono nelle relazioni interne con il personale, con il dirigente scolastico? quali sono le condizioni per l’esercizio del ruolo? Susanna Granello, Direttore di Esperienze amministrative, ne analizza il profilo, delineandone le caratteristiche peculiari.
La quarta sessione antimeridiana del 29 luglio chiude formalmente il seminario con il tema della valutazione e certificazioni, anche qui partendo da prospettive diverse.
Gaetano Domenici, professore ordinario di Organizzazione didattica e processi valutativi presso L’Università di Roma tre, apre l’ultima fase del seminario con una rilettura attenta e critica su cosa significa valutare oggi, sui problemi che normalmente si incontrano a livello macro, meso e micro, sulle difficoltà di costruire ed utilizzare adeguatamente i necessari flussi informativi all’interno dei processi valutativi.
Cosa significa valutare il sistema nazionale? Come si fa a valutare una scuola autonoma? Si è in grado di capire se le prestazioni del personale sono adeguate? È possibile, sul piano nazionale, valutare i comportamenti, le competenze e gli apprendimenti degli studenti? Dino Cristanini, neo Direttore dell’Invalsi, ma anche acuto studioso dei processi formativi e attento osservatore delle politiche scolastiche, propone una sua analisi, partendo dalle prerogative dello stesso Istituto nazionale di valutazione.
Il tema della certificazione delle competenze sta rappresentando per la scuola un vero groviglio. Ad ogni scadenza si ripropone ed inesorabilmente le scuole lo risolvono trovando soluzioni “autonome”, molto spesso solo di natura formale. Mariella Spinosi, dirigente tecnica, ma anche studiosa della materia, propone una analisi accurata della questione a partire dai suoi aspetti costitutivi (schema formale, attestazione, livelli…) e dalle tante norme giuridiche che regolano separatamente i diversi settori scolastici.
A conclusione della mattinata, Damiano Previtali, referente INVALSI per il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, offre una riflessione, ampia e strumentata, sul significato di “valutazione integrata”. Vengono presi in considerazioni i difficili rapporti e le necessarie sinergie tra valutazione degli apprendimenti, del personale e della scuola.
C’è anche una quinta sessione pomeridiana del 29 luglio che offre ai partecipanti la possibilità di un dialogo, aperto e puntuale, con i relatori su tutti i temi trattati nel corso delle quattro sessioni seminariali. Tale opportunità, oltre a soddisfatte le domande rimaste inespresse, permette agli organizzatori di riorientare e migliorare le future offerte formative, potendo contare su indicazioni dirette espresse dagli stessi interlocutori.