Storia della Danza
Bozza Indicazioni Nazionali Licei
- LICEO MUSICALE E COREUTICO
PROFILO GENERALE E COMPETENZE
Con l’introduzione della Storia della danza nel curricolo degli studi a partire dal secondo biennio e fino al termine del percorso liceale, lo studente si avvarrà di un insegnamento che, per la sua stessa natura di materia culturale di indirizzo, costituisce il necessario complemento per strutturare sul piano teorico quanto appreso nelle materie artistiche nelle classi di tecnica, nei laboratori e con la pratica scenica. Al contempo lo studente, chiamato ad adottare una visione interdisciplinare e organica, avrà modo di mettere a frutto i saperi acquisiti nel corso degli studi. Lo studente dovrà innanzitutto apprendere ad adoperare in modo pertinente le categorie concettuali e lessicali inerenti gli ambiti storici e teorici della danza, a individuare le relative fonti documentarie e ad avvalersi di strumenti idonei per esaminare i differenti codici espressivi e i linguaggi comunicativi in campo coreutico. Attraverso la visione guidata di significativi esempi della danza in quanto espressione delle varie culture dovrà divenire consapevole delle molteplici occasioni della danza e delle funzioni da essa ricoperte in relazione all’appartenenza di genere, all’interazione con il potere politico e il contesto sociale e alla ritualità e alla sacralità. Seguendo un percorso cronologico e grazie a mirate scelte tipologiche che accompagneranno la visione guidata di importanti opere del repertorio coreografico, lo studente dovrà giungere a padroneggiare il profilo storico della danza d’arte mostrando di conoscere le periodizzazioni del teatro di danza occidentale e di saperne individuare le tappe fondamentali, le personalità preminenti e i rapporti con il sistema produttivo. Dovrà inoltre essere in grado di correlare i fenomeni coreutici e le differenti poetiche in ambito spettacolare e teatrale con i movimenti artistici e culturali e con i principali avvenimenti storico-politico coevi. Parallelamente, sul piano più squisitamente teorico, a coronamento del lavoro svolto congiuntamente dai docenti delle classi di Tecnica, dei Laboratori coreografici e di Storia della danza, lo studente sarà in grado di attuare un'analisi strutturale coreografica focalizzando gli elementi costitutivi di linguaggi e stili differenti e di riconoscere i caratteri distintivi delle varie scuole. Giunto al termine del suo percorso di studi ed esercitatosi nel tempo a verbalizzare oralmente e per scritto il suo pensiero, lo studente dovrà essere in grado di realizzare ricerche ed elaborati anche multimediali, fondati su analisi critiche e corredati di adeguati apparati bibliografici e videografici.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
SECONDO BIENNIO
All’inizio del secondo biennio per introdurre lo studente ai rudimenti metodologici e storiografici inerenti la disciplina sarà importante privilegiare un taglio per temi e problematiche svincolato da un rigido impianto cronologico. L’attenzione verrà posta prevalentemente sui fenomeni coreici in quanto espressione delle varie culture e sul corretto uso da parte degli studenti della terminologia specifica, avviando contestualmente alla conoscenza degli strumenti primari della ricerca bibliografica e videografica in campo coreutico. Fra i temi affrontati si darà risalto alle problematiche relative alla conservazione e alla trasmissione del patrimonio coreutico, con particolare riferimento alle forme della danza tradizionale in Italia e alle occasioni e funzioni della danza nelle varie culture, offrendo al contempo nozioni basilari di Etnocoreologia. Il profilo storico si estenderà dal Medioevo al XIX secolo ripercorrendo le origini e i successivi sviluppi del teatro di danza occidentale nei differenti contesti storico-culturali, sociali e produttivi, esaminando le principali tappe e le personalità che segnarono lo sviluppo di un linguaggio a vocazione internazionale ma senza perdere di vista la linea italiana e la sua scuola (dai trattatisti del periodo umanistico e rinascimentale ai grandi maestri dell’Ottocento quali Carlo Blasis). Sarà cura del docente valutare, in base all'indirizzo della sezione liceale e al gruppo classe, come organizzare il programma del biennio, fatta salva l’esigenza di avvicinare lo studente ai “classici” del repertorio del teatro di danza dai più antichi quali I Capricci di Cupido di Vincenzo Galeotti ai capolavori del Romanticismo francese, danese e del ballo grande in Russia e in Italia (v. ad es. la trilogia di Marius Petipa e l’Excelsior di Luigi Manzotti) sempre più spesso oggetto di rivisitazione anche da parte dei coreografi contemporanei. Parallelamente in ambito teorico ed estetico verranno potenziate la sensibilità e le capacità percettive dello studente attraverso la lettura di testi metodologici e la decodificazione della partitura coreografica per giungere a realizzare un’analisi strutturale che evidenzi gli aspetti ritmici, dinamici, spaziali e formali delle opere esaminate. Verifiche periodiche orali e scritte daranno modo al docente di saggiare l’effettiva comprensione degli argomenti trattati.
QUINTO ANNO
Nell'anno conclusivo verrà delineato il profilo storico delle principali correnti, scuole, codificazioni e sperimentazioni dal XX secolo a oggi. Lo studente avrà modo di conoscere le principali produzioni e personalità che hanno contrassegnato l’età contemporanea senza tralasciare il ruolo fondante, nei primi decenni del Novecento, delle avanguardie storiche e delle innovazioni in campo ballettistico (v. ad esempio le enunciazioni teoriche di Rudolf Laban e le soluzioni stilistiche della danza libera centro-europea o quelle dei pionieri della danza moderna americana, non meno delle riforme attuate dai Ballets Russes di Sergej Djagilev). Lo studente nelle verifiche verrà sollecitato a riconoscere e orientarsi nella complessità dei codici e dei linguaggi espressivi che hanno caratterizzato a livello internazionale la danza e il balletto nell'età contemporanea.