Circolare MPI 14.07.1997, n. 432

Come certamente noto alle SS.LL., con l'art. 4 - comma 5 - della L. 498/92, il legislatore ha espresso l'interpretazione autentica dell'art. 1 della L. 336/70 per la quale il Ministero del Tesoro - Ragioneria Generale dello Stato - I.G.O.P. con la C.M. n. 62 del 7 settembre 1993 - prot. 148083 ha dettato disposizioni applicative.

Secondo il citato Dicastero devono essere riesaminati i decreti di inquadramento di tutti i pubblici dipendenti, sia in servizio che in quiescenza, per i quali siano state considerate le maggiori anzianità già riconosciute ai sensi dell'art. 1 della L. 336/70, nei vari provvedimenti di ricostruzione di carriera succedutisi nel tempo in applicazione di disposizioni di carattere generale.

La complessità della materia sulla quale la suddetta va ad incidere, documentata dalla numerosa serie di quesiti pervenuti, ha indotto lo scrivente Dicastero, confortato dal parere n. 376 espresso dal Consiglio di Stato - Commissione speciale pubblico impiego nell'adunanza del 20 gennaio 1997, ad impartire le seguenti ulteriori istruzioni, alle quali si ritiene utile premettere alcuni brevissimi cenni esegetici della vicenda.

Fin dalla emanazione della precitata legge 336/70, la portata dell'articolo in argomento è stata fonte di controversie in ordine alla natura del beneficio che, volta per volta, è stato considerato, con una "fictio iuris", vera e propria anzianità giuridica e, come tale, da conservare e valutare in tutte le successive fasi di progressione di carriera o, viceversa, una anzianità da considerare esclusivamente ai fini economici da riassorbire al primo miglioramento di carriera.

Per quanto concerne il personale del comparto - scuola la vicenda trovò una soluzione, nel primo dei sensi sopra citati, allorquando il Consiglio di Stato - II Sezione - con parere emesso nella seduta del 19.12.1979, ritenne l'anzianità attribuita ai sensi della norma in esame equiparata al servizio di ruolo e nello stesso modo si espre