Circolare MPI 29.07.1998, n. 335
Gestione dell'organico funzionale di circolo e sperimentazione dell'autonomia nella scuola elementare - Anno scolastico 1998/99 - Indicazioni operative.
Premessa
Il processo di riforma della scuola elementare, il cui monitoraggio ha registrato esiti significativi nel rapporto al Parlamento del marzo 1996, nella proposta di sviluppo presentata dal Ministro nel novembre 1996, nella diretta consultazione delle scuole e, a conclusione, nella Risoluzione parlamentare del maggio 1997, si inserisce ora a pieno titolo nel contesto generale delle riforme in atto, con particolare riferimento all'imminente avvio dell'autonomia scolastica e alla gestione dell'organico funzionale di circolo.
In questo quadro, gli spazi di discrezionalità decisionale di cui può fruire la scuola elementare sono molto ampi, sia per l'alto tasso di flessibilità e di adattamento alle singole realtà contenuti nella legge n. 148/90 e nelle disposizioni e istruzioni applicative, sia per le ulteriori opportunità offerte dal Programma di sperimentazione nazionale sull'organizzazione dell'autonomia didattica promosso con il D.M. n. 251/98, che a partire dall'anno scolastico 1998/99 troverà sostegno e incentivo anche sul piano finanziario mediante le risorse stanziate con la legge n. 440/96 e da utilizzarsi con le modalità previste dalla direttiva n. 252/98.
L'introduzione dell'organico funzionale di circolo, in particolare, costituisce significativa anticipazione di uno dei fondamentali istituti dell'autonomia, che "...demanda al progetto responsabile delle scuole la competenza circa l'impiego del personale nel circolo...nel rispetto degli standard previsti per la scuola elementare" (C.M. n. 53/1998).
Tale anticipazione trova oggi conferma strutturale nei processi previsti dal DPR. n. 233 del 18.6.1998 (Regolamento recante norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art. 21 della legge 15.3.1997, n. 59).
L'autonomia decisionale delle scuole si esercita infatti nel quadro dei fondamentali criteri di qualità del s
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