Direttiva MPI 13.05.1998, n. 226
1. Nell'elaborare e predisporre le linee generali dei diversi progetti di formazione e dei singoli piani provinciali, gli uffici centrali e quelli periferici si atterranno a criteri di efficacia, economicità, semplificazione e trasparenza con l'obiettivo di accrescere la qualità degli interventi nel rispetto di alcuni specifici criteri funzionali e organizzativi.
2. La funzionalità delle iniziative va assicurata attraverso:
- la progettazione degli interventi sulla base di un'analisi puntuale dei bisogni e della domanda formativa;
- la scelta dei modelli di formazione in ragione della loro funzionalità rispetto agli obiettivi perseguiti, anche nella prospettiva di un'azione pluriennale;
- la riflessione sulle esperienze come momento formativo essenziale;
- l'adozione di una prospettiva rivolta allo sviluppo professionale continuo;
- la pertinenza degli interventi alla luce delle conoscenze teoriche e professionali più avanzate;
- la promozione di metodologie attive (ricerca azione);
- la valorizzazione dell'autoformazione e delle forme che danno rilievo alle strategie individuali di miglioramento professionale;
- il raccordo, quando possibile, tra l'intervento formale e forme di consulenza e di assistenza tecnica nel quadro di un sistema integrato di servizi professionali agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici;
- l'individuazione di scuole che fungano da centri di documentazione per la raccolta e la circolazione dei materiali prodotti, nonché come sedi di realizzazione delle attività di formazione, comprese quelle relative al personale amministrativo in servizio negli uffici centrali e periferici.
3. Dal punto di vista organizzativo la priorità va data alle iniziative che assicurino un maggior valore aggiunto; in particolare a
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