C.M. MIUR 27.10.2008, n. 87
Piano di riparto risorse per la Scuola in ospedale e il Servizio di Istruzione Domiciliare. Legge 440/1997, Esercizio finanziario 2008, euro 2.725.000,00.
La Direttiva del Ministro n. 69 del 6.08.2008, relativa all'individuazione degli interventi prioritari e criteri generali per la ripartizione delle somme, ai sensi dell'art. 2 della legge 18 dicembre 1997 n. 440, prevede anche quest'anno "le iniziative finalizzate al potenziamento ed alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day hospital".
Come è noto, l'assegnazione di risorse ex L. 440/1997, garantisce il funzionamento delle sezioni ospedaliere, l'attivazione di progetti di istruzione domiciliare e la formazione del personale coinvolto. L'Ufficio scrivente, consapevole dei bisogni di questa particolare offerta formativa, ha negli ultimi anni costantemente accresciuto le risorse destinate a garantirne il funzionamento e l'attivazione: tuttavia esse non sono risultate a coprire i reali fabbisogni in continua crescita, soprattutto per l'istruzione domiciliare. Tale crescita è anche il risultato di un taglio consistente dei periodi di ricovero ospedaliero, seguiti, sempre più spesso, da degenze a domicilio, che prevedono specifici protocolli di cura, che impediscono di frequentare la scuola.
La risposta dell'Amministrazione per queste situazioni è finalizzata a garantire sempre il diritto allo studio e alla formazione della persona anche in situazione di difficoltà, nella consapevolezza che tali interventi, improntati al massimo della personalizzazione, della sensibilità e dell'attenzione per i delicati assetti fisici e psicologici, sono particolarmente importanti sia per l'alunno, temporaneamente ammalato sia per la famiglia, che vive momenti di grave disagio e stress, fornendo ad entrambi uno specifico aiuto per affrontare tali situazioni e non sentirsi soli.
Tuttavia, l'impegno dell'Amministrazione da sola non è sufficiente; anche in questi casi, c'è necessità di attivare una "rete territoriale" di solidarietà. Lavoro di rete, infatti, significa lavoro in sinergia d
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