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Direttiva MIUR 15.07.2010, n. 57

Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici a norma dell'articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88. (G.U. 22.09.2010, n. 222 - S.O. n. 222)

Formula iniziale

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88, recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122, relativo al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni;

VISTO il decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto 2007, n. 139, relativo al regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione;

VISTO il proprio decreto 27 gennaio 2010, n. 9, con il quale è stato adottato, ai sensi dell'articolo 4, comma 3, del citato decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto 2007, n. 139, il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione;

CONSIDERATO che l'articolo 8, comma 3, del citato decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88, prevede ai fini del passaggio al nuovo ordinamento la definizione di linee guida a sostegno dell'autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche, anche per quanto concerne l'articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento di cui agli allegati B e C del predetto decreto;

VISTE le proposte contenute nel documento tecnico predisposto, ai fini di cui sopra, dal Gruppo di lavoro costituito con decreto 17 febbraio 2009, n. 12, dal Capo dipartimento per l'istruzione a conclusione dei seminari di studio e dell' interlocuzione in presenza e a distanza con i dirigenti scolastici e i docenti degli istituti tecnici nonché del confronto con le parti sociali, le associazioni professionali e di

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