Nota MIUR 23.09.2014, prot. n. 2937
Al via l'iniziativa "Programma il futuro": insegnare in maniera semplice ed efficace la programmazione informatica.
Il MIUR grazie alla collaborazione con il CINI - Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica lancia per l'a.s. 2014/2015 l'iniziativa "Programma il futuro", con l'obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica.
Partendo da un'esperienza di successo che ha visto negli USA lo scorso anno la partecipazione di circa 40 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo, l'Italia sarà uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l'introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell'informatica attraverso la programmazione (coding), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un'abilità avanzata nell'uso del computer.
Perché sperimentare il coding nelle scuole italiane
Nel mondo odierno i computer sono dovunque e costituiscono un potente strumento per la comunicazione. Per essere culturalmente preparato a qualunque lavoro tino studente di adesso vorrà fare da grande è indispensabile quindi una comprensione dei concetti di base dell'informatica. Esattamente com'è accaduto nel secolo passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.
Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche "pensiero computazionale", aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini.
Il modo più semplice e divertente di sviluppare il "pensiero computazionale" è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.
I Kit a disposizione delle scuole
Partendo da queste premesse di natura didattica e culturale, il MIUR, in collaborazione Con il CINI, renderà disponibili alle scuole una serie di lezioni interattive e non, che ogni istituzione scolastica potrà utilizzare compatibilmente con le proprie esigenze e la propria organizzazione didatt
Per proseguire con la lettura è necessario accedere al sito.