Decreto M.I.M. 22.12.2022, n. 328
Decreto di adozione delle Linee guida per l'orientamento, relative alla riforma 1.4 "Riforma del sistema di orientamento", nell'ambito della Missione 4 - Componente 1 - del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU. (G.U. 15.04.2024, n. 88)
Art. 1 - Adozione delle Linee guida
Formula iniziale
IL MINISTRO
Visti gli articoli 3, 33, 34 della Costituzione;
Vista la legge 31 dicembre 1962, n. 1859, recante "Istituzione e ordinamento della scuola media statale", e, in particolare, l'articolo 1;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi";
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante "Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado";
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, recante "Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche" e, in particolare, l'articolo 21;
Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale";
Vista la legge 9 gennaio 2004, n. 4, recante "Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici";
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante "Codice dell'amministrazione digitale"; Visto il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, recante "Definizione delle norme generali sul diritto-
dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53";
Visto il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, recante "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53";
Vista la legge 11 gennaio 2007, n. 1, recante "Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e l'università";
Visto il decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21, recante "Norme per la definizione dei percorsi di orientamento all'istruzione universitaria e all'alta formazione artistica, musicale e coreutica, per il raccordo tra la scuola, le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché per la valorizzazione della qualità dei risultati scolastici degli studenti ai fini dell'ammissione ai corsi di laurea universitari ad accesso programmato";
Visto il decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 22, recante "Definizione dei percorsi di orientamento finalizzati alle professioni e al lavoro, a norma dell'articolo 2, comma 1, della legge 11 gennaio 2007, n. 1";
Vista la legge 28 giugno 2012, n. 92, recante "Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita", e, in particolare, l'articolo 4;
Visto il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante "Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca", e, in particolare, l'articolo 8;
Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti";
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61, recante "Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonchè raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107";
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, recante "Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107";
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante "Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107";
Visto il decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, recante "Disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)";
Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021", e, in particolare, l'articolo 1, commi 784 e 785;
Visto il decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 marzo 2020, n. 12, recante "Disposizioni urgenti per l'istituzione del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca";
Visto il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, recante "Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, nonché in materia di procedure concorsuali e di abilitazione e per la continuità della gestione accademica, e in particolare l'articolo 3, comma 1;
Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023";
Visto in particolare, l'articolo 1, comma 1043, secondo periodo della legge 30 dicembre 2020, n. 178, ai sensi del quale, al fine di supportare le attività di gestione, di monitoraggio, di rendicontazione e di controllo delle componenti del Next Generation EU, il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - sviluppa e rende disponibile un apposito sistema informatico;
Visto il decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° luglio 2021, n. 101, recante "Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti";
Visto il decreto-legge 31 maggio 2021 n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, recante "Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure";
Visto il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, recante "Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia";
Visto il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose";
Visto inoltre, l'articolo 33 del citato decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, relativo all'istituzione del Nucleo PNRR Stato-Regioni che, al fine di attuare le riforme e gli investimenti previsti dal PNRR, in raccordo con le altre amministrazioni dello Stato titolari di interventi PNRR e, in particolare, delle attività volte a curare l'istruttoria di tavoli tecnici di confronto settoriali con le Regioni, le Province Autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali;
Visto il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, recante "Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)";
Vista la legge 15 luglio 2022, n. 99, recante "Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore";
Visto il decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, recante "Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)" e, in particolare, gli articoli 26, 27 e 28;
Visto il decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, recante "Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri", attualmente in corso di conversione, e in particolare l'articolo 6;
Visto il regolamento UE n. 2020/852 del 18 giugno 2020, che definisce gli obiettivi ambientali, tra cui il principio di non arrecare un danno significativo (DNSH, "Do no significant harm"), e la Comunicazione della Commissione UE 2021/C 58/01, recante "Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio «non arrecare un danno significativo» a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza" ed in particolare l'articolo 17;
Visto il regolamento (UE) n. 2021/241 del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza;
Visto il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), approvato con decisione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021 e notificata all'Italia dal Segretariato generale del Consiglio con nota LT161/21 del 14 luglio 2021;
Vista in particolare, la Missione 4 "Istruzione e Ricerca" - Componente 1 "Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università" - Riforma 1.4 "Riforma del sistema di Orientamento" del PNRR, finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU;
Visto l'accordo Ref. ARES(2021)7947180 del 22 dicembre 2021, recante "Recovery and Resilience facility - Operational arrangements between the European Commission and Italy";
Visti i principi trasversali previsti dal PNRR, quali, tra l'altro, il principio del contributo all'obiettivo climatico e digitale, il principio di parità di genere e l'obbligo di protezione e valorizzazione dei giovani;
Visti gli obblighi di assicurare il conseguimento di target e milestone e degli obiettivi finanziari stabiliti nel PNRR;
Vista la Decisione (UE) n. 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 aprile 2018 relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE;
Vista la Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 maggio 2017 sul quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (2017/C 189/03);
Vista la Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (2018/C 189/01);
Vista la Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 28 novembre 2022 sui percorsi per il successo scolastico e che sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico (2022/C469/01);
Vista la Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, "Un'Unione dell'uguaglianza: Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030" del 3 marzo 2021, COM (2021) 101 final;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1966, n. 362, concernente "Norme di esecuzione della legge 31 dicembre 1962, n. 1859, concernenti l'esame di Stato di licenza della scuola media", e, in particolare, l'articolo 2;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante "Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente "Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235, concernente "Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89, concernente "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, concernente "Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88, concernente "Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, concernente "Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, concernente "Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 29";
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 16 novembre 2012, n. 254, recante "Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89";
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 3 ottobre 2017, n. 742, concernente la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 4 settembre 2019, n. 774, con il quale sono state definite le "Linee guida in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, di cui all'articolo 1, comma 785, della legge 30 dicembre 2018, n.145";
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 6 agosto 2020, n. 88, con il quale sono stati adottati il modello di diploma finale rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e il modello di curriculum dello studente;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2020 n. 166, recante "Regolamento concernente l'organizzazione del Ministero dell'Istruzione";
Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 6 agosto 2021, relativo all'assegnazione delle risorse in favore di ciascuna Amministrazione titolare degli interventi PNRR e corrispondenti milestone e target;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 24 agosto 2021, n. 267, recante "Schema di decreto di adozione del "Certificato di competenze" di cui all'articolo 5, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n, 61, nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13";
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, 21 settembre 2021, n. 284, che ha istituito l'Unità di Missione per il PNRR;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 30 novembre 2021 n. 341, che individua ulteriori uffici di livello dirigenziale non generale all'interno dell'Unità di missione per il PNRR;
Visto il decreto del Ministro per le disabilità 9 febbraio 2022, recante "Direttiva alle amministrazioni titolari di progetti, riforme e misure in materia di disabilità";
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 11 febbraio 2022, n. 26, di modifica del decreto del Ministro dell'istruzione 30 novembre 2021, n. 341;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione 15 febbraio 2022, n. 31, con cui sono state assegnate le risorse finanziarie ai titolari dei centri di responsabilità amministrativa e, in particolare, l'articolo 7 e la tabella D), allegata allo stesso, relativa ai capitoli e ai piani gestionali, su cui insistono le risorse destinate agli interventi in essere previsti dal PNRR;
Viste la nota circolare del Dipartimento per l'istruzione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 15 aprile 2009, n. 43, avente come oggetto "Piano nazionale di orientamento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l'arco della vita", e la nota ministeriale 19 febbraio 2014, n. 4232, recante "Trasmissione delle Linee guida nazionali per l'orientamento permanente";
Vista la linea di investimento 1.6 "Orientamento attivo nella transizione scuola-università" nella Missione 4 "Istruzione e ricerca" - Componente 1 "Potenziamento dell'offerta dei servizi all'istruzione: dagli asili nido all'Università" - del PNRR, finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU, di titolarità del Ministero dell'università e della ricerca;
Visto l'Accordo tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali concernente la definizione del sistema nazionale sull'orientamento permanente, sancito dalla Conferenza unificata nella seduta del 20 dicembre 2012, repertorio atti n. 152/CU;
Visto l'Accordo tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali sul documento recante "Definizione delle linee guida del sistema nazionale sull'orientamento permanente", sancito dalla Conferenza unificata nella seduta del 5 dicembre 2013, repertorio atti n. 136/CU;
Visto il documento "Carta di Genova - La Scuola delle Regioni" sull'orientamento (21/217/CR6bis/C9-C17), approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonoma nella seduta del 2 dicembre 2021;
Considerato che il PNRR, nell'ambito della citata Missione 4 - Istruzione e Ricerca - Componente 1, relativamente alla suindicata riforma del sistema di orientamento, prevede: "L'intervento normativo introduce moduli di orientamento formativo - da ricomprendersi all'interno del curriculum complessivo annuale - rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di II grado, al fine di accompagnare gli studenti nella scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante (ITS), propedeutica all'inserimento nel mondo del lavoro. La riforma sarà implementata attraverso l'introduzione di moduli di orientamento - circa 30 ore annue - nella scuola secondaria di primo e secondo grado, al fine di incentivare l'innalzamento dei livelli di istruzione e la realizzazione di una piattaforma digitale di orientamento, relativa all'offerta formativa terziaria degli Atenei e degli Istituti di formazione professionale (ITS). Infine, verrà ampliata la sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, che attualmente vede coinvolte 100 classi in altrettante scuole su territorio nazionale e che si intende portare a 1000."
Rilevato che entro il 31 dicembre 2022 deve essere adottata la riforma del sistema di orientamento (M4C1R1.4), inserita all'interno della milestone M4C1-5, che ricomprende, altresì, la riforma degli Istituti tecnici e professionali (M4C1R1.1), la riforma del sistema di formazione terziaria (ITS) (M4C1R1.2) e la riforma dell'organizzazione del sistema scolastico (M4C1R1.3);
Rilevato che gli Operational Arrangements di cui all'accordo Ref. ARES(2021)7947180 del 22 dicembre 2021 prevedono che la riforma del sistema di orientamento, entro la suindicata scadenza del 31 dicembre 2022, sia adottata con decreto ministeriale e pubblicata sul sito internet istituzionale del Ministero dell'istruzione e del merito;
Rilevato altresì, che appare necessario definire un sistema strutturato e coordinato di interventi di orientamento che, a partire dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti, li accompagni in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo un loro progetto di vita, anche professionale;
Ritenuto necessario e urgente procedere alla definizione e adozione di specifiche linee guida per l'attuazione della riforma del sistema di orientamento al fine di garantire il raggiungimento della milestone fissata al 31 dicembre 2022 con l'apposito decreto del Ministro dell'istruzione e del merito;
Ritenuto pertanto, di dover definire la riforma del sistema di orientamento, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), approvato con decisione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021 e notificata all'Italia dal Segretariato generale del Consiglio con nota LT161/21 del 14 luglio 2021, e dall'accordo Ref. ARES(2021)7947180 del 22 dicembre 2021, sulla base delle indicazioni di cui al presente decreto e delle Linee guida di cui all'allegato 1, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente decreto;
Sentite le organizzazioni sindacali nell'ambito dell'incontro del tavolo di partenariato in data 14 dicembre 2022;
Acquisto il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI), approvato nella seduta plenaria n. 95 del 20 dicembre 2022, trasmesso con nota prot. n. 35416 del 20 dicembre 2022; Ritenuto di poter accogliere le richieste di integrazione e modifica formulate nel suddetto parere, mediante recepimento nel testo, e in particolare quelle relative ai paragrafi 1.1, 4.2, 5.3, 6.2, 7.2, 7.4, 7.5 7.6, 8.2, 8.3, 9.2, 10, 10.2, 12.3;
Dato atto in particolare, che è stata accolta parzialmente la richiesta di cui al paragrafo 8.1, in quanto la descrizione richiesta è già contenuta nel paragrafo 9.3;
Dato atto altresì, che non sono state accolte le richieste di cui ai paragrafi 9.1, 9.3 e 13, in quanto la norma primaria fa riferimento espresso al "consiglio di orientamento" e non al "consiglio orientativo" e tenuto conto che l'E-portfolio è strumento specifico per l'orientamento, funzionale al raggiungimento degli obiettivi della riforma ed è parte dei sistemi informativi del Ministero dell'istruzione e del merito tra loro integrati;
Dato atto che non è stata, infine, accolta la richiesta di cui al paragrafo 11, che proponeva di aggiungere la seguente frase "Indicazioni più dettagliate e operative in merito a modalità, tempi e risorse per la formazione saranno fornite nei successivi provvedimenti attuativi delle linee guida", in quanto la milestone PNRR deve essere conseguita entro il 31 dicembre 2022 ed è già prevista dall'articolo 1 del presente decreto la possibilità di successivi adempimenti entro il 30 giugno 2023;
Ritenuto di dover demandare alle competenti Direzioni generali del Ministero dell'istruzione e del merito, d'intesa con l'Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'adozione, entro il 30 giugno 2023, dei successivi adempimenti per l'attuazione delle Linee guida, di cui all'allegato 1, nel rispetto di target e milestone definiti dal PNRR;
Tutto ciò visto, considerato e premesso, che costituisce parte integrante del presente decreto,
DECRETA
1. Al fine di dare attuazione alla Riforma 1.4 della milestone M4C1.5 prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui in premessa con scadenza al 31 dicembre 2022, sono adottate le Linee guida di cui all'allegato 1 al presente decreto, che ne costituiscono parte integrante e sostanziale.
2. Le Linee guida, di cui al comma 1, sono oggetto di apposito monitoraggio sulla loro attuazione, attraverso l'analisi dei dati rilevati dai sistemi informativi del Ministero dell'istruzione e del merito, con cadenza annuale, sulla base di specifici indicatori di realizzazione, i cui esiti saranno oggetto di pubblicazione.
3. Le Direzioni generali del Ministero dell'istruzione e del merito, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, d'intesa con l'Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, provvedono all'adozione, entro il 30 giugno 2023, dei successivi adempimenti per l'attuazione delle Linee guida, di cui all'allegato 1, nel rispetto dei target e milestone definiti dal PNRR.
Il presente decreto è soggetto ai controlli di legge.
Allegato - Linee guida per l'orientamento
1. L'orientamento scolastico nel contesto nazionale
1.1 Le presenti linee guida hanno lo scopo, anche attraverso la promozione di opportuni interventi legislativi e decreti, di attuare la riforma dell'orientamento, disegnata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha la finalità di rafforzare il raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l'accesso alle opportunità formative dell'istruzione terziaria.
1.2 Nel corso degli ultimi quindici anni, a livello nazionale, sono stati adottati numerosi provvedimenti, anche di carattere normativo[1], sull'orientamento sia a livello ministeriale[2] che nell'ambito di accordi tra Governo, Regioni ed Enti locali[3]. Le analisi e le prospettive di tale quadro risultano ancora oggi validi riferimenti per la progettazione e la realizzazione di un sistema efficace di orientamento permanente.
1.3 Le definizioni di orientamento sono molteplici, eppure concordi fra loro nell'indicare la sostanza dell'obiettivo. Una di queste è quella condivisa fra Governo, Regioni ed Enti Locali nel 2012:
"l'orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative".
1.4 La letteratura scientifica sull'orientamento scolastico è concorde nel dichiarare conclusa la stagione che ha visto interventi affidati a iniziative episodiche. Serve, invece, un sistema strutturato e coordinato di interventi che, a partire dal riconoscimento dei talenti, delle attitudini, delle inclinazioni e del merito degli studenti, li accompagni in maniera sempre più personalizzata a elaborare in modo critico e proattivo un loro progetto di vita, anche professionale.
2. Il quadro di riferimento europeo sull'orientamento nelle scuole
2.1 L'Unione europea sostiene la necessità che tutti i sistemi formativi degli Stati membri perseguano, fra gli altri, i seguenti obiettivi[4]:
- ridurre la percentuale degli studenti che abbandonano precocemente la scuola a meno del 10%;
- diminuire la distanza tra scuola e realtà socio-economiche, il disallineamento (mismatch) tra formazione e lavoro e soprattutto contrastare il fenomeno dei Neet (Not in Education, Employment or Training - Popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione);
- rafforzare l'apprendimento e la formazione permanente lungo tutto l'arco della vita;
- potenziare e investire sulla formazione tecnica e professionale, costituendola come filiera integrata, modulare, graduale e continua fino alla formazione terziaria (nel caso italiano gli ITS Academy), e aumentare la percentuale di titoli corrispondenti al livello 5, ma soprattutto al livello 6 del Quadro Europeo delle Qualifiche.
2.2 La recente "Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sui percorsi per il successo scolastico", che sostituisce la Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico[5], adottata il 28 novembre 2022, disegna nuove priorità di intervento per il perseguimento del successo scolastico per tutti gli studenti, a prescindere dalle caratteristiche personali e dall'ambito familiare, culturale e socio-economico, con misure strategiche e integrate che ricomprendono, tra gli altri, il coordinamento con i servizi territoriali, il dialogo continuo con gli studenti, i genitori, le famiglie, la messa a sistema di un insieme equilibrato e coordinato di misure di prevenzione, intervento e compensazione, il monitoraggio costante degli interventi. Nello specifico dell'orientamento, la Raccomandazione sottolinea la necessità di rafforzare l'orientamento scolastico, l'orientamento e la consulenza professionale e la formazione per sostenere l'acquisizione di abilità e competenze di gestione delle carriere nel lavoro.
3. L'orientamento nel quadro di riforme del PNRR
3.1 Gli obiettivi europei richiamati sono alla base di molte delle innovazioni del sistema scolastico previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)[6], in via di attuazione, quali la riforma del reclutamento dei docenti, l'istituzione della Scuola di alta formazione per il personale scolastico, la riforma dell'istruzione tecnico-professionale connessa al sistema di formazione professionale terziaria (ITS Academy), la valorizzazione delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, matematiche (STEM), delle competenze digitali, i nuovi principi del dimensionamento scolastico, l'intervento straordinario per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica. Tali misure concorrono trasversalmente anche alla ridefinizione dell'organizzazione e delle modalità di gestione dell'orientamento.
4. Il valore educativo dell'orientamento
4.1 La persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale. I talenti e le eccellenze di ogni studente, quali che siano, se non costantemente riconosciute ed esercitate, non si sviluppano, compromettendo in questo modo anche il ruolo del merito personale nel successo formativo e professionale. L'orientamento costituisce perciò una responsabilità per tutti gli ordini e gradi di scuola, per i docenti, per le famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce.
4.2 L'attività didattica in ottica orientativa è organizzata a partire dalle esperienze degli studenti, con il superamento della sola dimensione trasmissiva delle conoscenze e con la valorizzazione della didattica laboratoriale, di tempi e spazi flessibili, e delle opportunità offerte dall'esercizio dell'autonomia.
4.3 L'orientamento inizia, sin dalla scuola dell'infanzia e primaria[7], quale sostegno alla fiducia, all'autostima, all'impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento.
5. Orientamento nei percorsi di istruzione secondaria
5.1 Nei percorsi di istruzione secondaria l'orientamento efficace, secondo le indicazioni condivise a livello europeo, esige "un più forte accento sullo sviluppo delle competenze di base e di quelle trasversali (responsabilità, spirito di iniziativa, motivazione e creatività, fondamentali anche per promuovere l'imprenditorialità giovanile); l'apprendimento delle lingue straniere; (...) l'innalzamento dei livelli di apprendimento in ambito lavorativo e la costituzione di sistemi di istruzione e formazione professionale di eccellenza; la permeabilità delle qualifiche e il riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori dei percorsi dell'istruzione e formazione professionale; un crescente utilizzo delle tecnologie digitali, per facilitare l'apprendimento attraverso risorse educative aperte e collaborative; la presenza di docenti formati e motivati; (...) una più stretta integrazione fra l'istruzione, la formazione professionale, l'istruzione superiore, l'università e le imprese[8]".
5.2. La dimensione orientativa della scuola secondaria di primo grado va potenziata, garantendo agli studenti l'opportunità di attività opzionali e facoltative infra ed extra scolastiche (quali ad esempio attività culturali, laboratoriali creative e ricreative, di volontariato, sportive, ecc.). Esse hanno lo scopo di consentire agli studenti occasioni per autenticare e mettere a frutto attitudini, capacità e talenti nei quali reputino di poter esprimere il meglio di sé.
5.3 Sono molteplici i percorsi di istruzione e formazione secondari che possono essere scelti dagli studenti in uscita dalle scuole secondarie di primo grado. Si tratta di percorsi che offrono esperienze diverse di apprendimento, tutte qualificate a cogliere le sfide future. L'orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica suggeriscono anche la realizzazione, in prospettiva sperimentale, di "campus formativi", attraverso reti di coordinamento fra istituzioni scolastiche e formative, che vedano compresenti tutti i percorsi secondari, al fine di ottimizzare iniziative che facilitino l'accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi.
5.4 L'esigenza di innalzamento dei livelli di istruzione e di consolidamento delle competenze chiave per l'apprendimento permanente della popolazione adulta rende necessario che i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti (CPIA) svolgano azioni rinnovate ed ampliate di accoglienza, orientamento e accompagnamento, coordinate con i soggetti istituzionali competenti.
6. La certificazione delle competenze quale strumento per l'orientamento
6.1 Nel 2018 il Consiglio europeo ha raccomandato agli Stati membri di sviluppare l'offerta di competenze chiave per tutti i giovani a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento nell'ambito della vita lavorativa[9].
6.2 L'ordinamento vigente prevede la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria, alla fine del primo ciclo[10], e a conclusione dell'obbligo di istruzione[11]. Nella scuola secondaria di secondo grado, al diploma finale rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione è allegato il curriculum dello studente di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, numero 62. Al fine di assicurare i passaggi fra i percorsi di studio del sistema nazionale di istruzione e i percorsi dell'istruzione e formazione professionale (leFP) regionali o l'apprendistato formativo, nonché per l'attivazione di interventi di riorientamento, a partire dall'anno scolastico 2023-2024 sarà previsto, a richiesta, il graduale rilascio, da parte delle scuole, della certificazione delle competenze anche al termine di ciascuna annualità del secondo ciclo di istruzione. La certificazione delle competenze riveste una particolare importanza nelle annualità del biennio per favorire il riorientamento e il successo formativo, consentendo il passaggio ad altro percorso, indirizzo, articolazione, opzione di scuola secondaria di secondo grado in maniera più flessibile, riconoscendo la possibilità che la scelta effettuata durante l'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado possa essere rivista. Ai predetti fini, saranno raccordati i molteplici modelli di certificazione oggi in uso, in relazione alle competenze chiave per l'apprendimento permanente.
7. I moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria
7.1 Le scuole secondarie di primo grado attivano, a partire dall'anno scolastico 2023-2024, moduli di orientamento formativo degli studenti, di almeno 30 ore, anche extra curriculari, per anno scolastico, in tutte le classi.
7.2 Le scuole secondarie di secondo grado attivano a partire dall'anno scolastico 2023-2024:
- moduli di orientamento formativo degli studenti, di almeno 30 ore, anche extra curricolari, per anno scolastico, nelle classi prime e seconde;
- moduli curriculari di orientamento formativo degli studenti, di almeno 30 ore per anno scolastico, nelle classi terze, quarte e quinte.
7.3 Per la migliore efficacia dei percorsi orientativi, i moduli curriculari di orientamento formativo nelle classi terze, quarte e quinte sono integrati con i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO), nonché con le attività di orientamento promosse dal sistema della formazione superiore, di cui al successivo punto 12.3, e con le azioni orientative degli ITS Academy.
7.4 I moduli di 30 ore non vanno intesi come il contenitore di una nuova disciplina o di una nuova attività educativa aggiuntiva e separata dalle altre. Sono invece uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale, per sua natura sempre in evoluzione.
7.5 Le 30 ore possono essere gestite in modo flessibile nel rispetto dell'autonomia scolastica e non devono essere necessariamente ripartite in ore settimanali prestabilite. Esse vanno considerate come ore da articolare al fine di realizzare attività per gruppi proporzionati nel numero di studenti, distribuite nel corso dell'anno, secondo un calendario progettato e condiviso tra studenti e docenti coinvolti nel complessivo quadro organizzativo di scuola. In questa articolazione si possono anche collocare, a titolo esemplificativo, tutti quei laboratori che nascono dall'incontro tra studenti di un ciclo inferiore e superiore per esperienze di peer tutoring, tra docenti del ciclo superiore e studenti del ciclo inferiore, per sperimentare attività di vario tipo, riconducibili alla didattica orientativa e laboratoriale, comprese le iniziative di orientamento nella transizione tra istruzione e formazione secondaria e terziaria e lavoro, laboratori di prodotto e di processo, presentazione di dati sul mercato del lavoro.
7.6 La progettazione didattica dei moduli di orientamento e la loro erogazione si realizzano anche attraverso collaborazioni che valorizzino l'orientamento come processo condiviso, reticolare, coprogettato con il territorio, con le scuole e le agenzie formative dei successivi gradi di istruzione e formazione, con gli ITS Academy, le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, il mercato del lavoro e le imprese, i servizi di orientamento promossi dagli enti locali e dalle regioni, i centri per l'impiego e tutti i servizi attivi sul territorio per accompagnare la transizione verso l'età adulta.
7.7 I moduli di orientamento saranno oggetto di apposito monitoraggio tramite il sistema informativo del Ministero dell'istruzione e del merito, nonché documentati nell'E-Portfolio di cui al successivo punto 8.
8. E-Portfolio orientativo personale delle competenze
8.1 Il contenuto di ciascun modulo di orientamento di almeno 30 ore è costituito dagli apprendimenti personalizzati, evidenziati dalla compilazione, in forma sintetica e nel dialogo con ogni studente, di un portfolio digitale. L'E-Portfolio integra e completa in un quadro unitario il percorso scolastico, favorisce l'orientamento rispetto alle competenze progressivamente maturate negli anni precedenti e, in particolare, nelle esperienze di insegnamento dell'anno in corso. Accompagna lo studente e la famiglia nell'analisi dei percorsi formativi, nella discussione dei punti di forza e debolezza motivatamente riconosciuti da ogni studente nei vari insegnamenti, nell'organizzazione delle attività scolastiche e nelle esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale. Se l'obiettivo è l'orientamento, le strategie sono la personalizzazione dei piani di studio, l'apertura interdisciplinare degli stessi, l'esplorazione delle competenze maturate anche in ambienti esterni alla scuola.
8.2. L'E-Porfolio consente, da un lato, di mettere in evidenza le competenze digitali di ogni studente ed eventualmente accrescerle anche con appositi interventi di sostegno da parte delle istituzioni scolastiche e formative; dall'altro lato, di valorizzare le competenze acquisite, di avere a disposizione le più importanti prove di una trasformazione di sé, delle relazioni con la cultura, il sociale, gli altri e il mondo esterno, a partire dal mondo del lavoro e del terzo settore.
8.3 In questa prospettiva, ogni istituzione scolastica e formativa individua i docenti di classe delle scuole secondarie di primo e secondo grado, chiamati a svolgere la funzione "tutor" di gruppi di studenti, in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgendo due attività:
- aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale e cioè:
a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione;
b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale. Trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell'ambito dei progetti finanziati con fondi europei[12] o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO);
c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.
d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio "capolavoro".
2. costituirsi "consigliere" delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali, delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l'orientamento di cui punto 10, avvalendosi eventualmente del supporto della figura di cui al punto 10.2.
9. Consiglio di orientamento, curriculum dello studente ed E-Portfolio
9.1 Nella scuola secondaria di primo grado è previsto[13] che ad ogni studente venga rilasciato un consiglio di orientamento finale sul percorso di formazione da intraprendere nel secondo ciclo.
9.2 Nella scuola secondaria di secondo grado, invece, a partire dall'anno scolastico 2020/2021, al diploma finale[14] rilasciato in esito al superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, viene allegato il "Curriculum della studentessa e dello studente", in cui sono indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche, musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico, nonché in quello dei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO) ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai fini dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro.
9.3 L'E-Portfolio dello studente rappresenta un'innovazione tecnica e metodologica per rafforzare, in chiave orientativa, il "consiglio di orientamento", per la scuola secondaria di primo grado, e il "curriculum dello studente", per la scuola secondaria di secondo grado, ricomprendendoli altresì in un'unica, evolutiva interfaccia digitale.
10. Piattaforma digitale unica per l'orientamento
10.1 A sostegno dell'orientamento e dei contenuti curricolari con cui esso si sostanzia nel tempo, gli studenti, con loro i docenti e le famiglie, avranno a disposizione una piattaforma digitale unica per l'orientamento con elementi strutturati concernenti:
- nel passaggio dal primo al secondo ciclo di studi, l'offerta formativa e i dati necessari per poter procedere a scelte consapevoli sulla base delle competenze chiave, delle motivazioni e degli interessi prevalenti;
- la documentazione territoriale e nazionale riguardante il passaggio dal secondo ciclo all'offerta formativa del sistema terziario (distribuzione degli ITS Academy e dei corsi di laurea di Università, Istituzioni AFAM, dati sulla preparazione all'ingresso nei corsi di studio, dati sui corsi di studio, dati Almalaurea, Istat, Cisia, etc.);
- la transizione scuola-lavoro, con dati relativi sia alle professionalità più richieste nei diversi territori, sia sulle prospettive occupazionali e retributive correlate ai diversi titoli di studio secondari e terziari (Università e ITS Academy) trasmesse a ciascuna scuola dal Ministero;
- la presentazione delle migliori pratiche di E-Portfolio orientativo personale delle competenze degli studenti, nonché delle migliori esperienze realizzate dalle istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle attività di orientamento;
- uno spazio riservato in cui sarà possibile consultare la stratificazione annuale del proprio E- Portfolio relativo alle competenze acquisite nei percorsi scolastici, ed extrascolastici.
10.2 A sostegno dell'orientamento, ogni istituzione scolastica, nell'ambito del proprio quadro organizzativo e finanziario, individua una figura che, nel gestire i dati forniti dal Ministero di cui al punto 10.1, si preoccupi di raffinarli e di integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell'ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l'ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto le istituzioni scolastiche favoriscono l'incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.
11. La formazione dei docenti
11.1 L'orientamento è un processo non episodico, ma sistematico. A questi fini - negli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026 - l'Orientamento diviene priorità strategica della formazione, nell'anno di prova e in servizio, dei docenti di tutti i gradi di istruzione.
11.2 Per i docenti tutor per l'orientamento, delle scuole secondarie di primo e secondo grado, è prevista la realizzazione di iniziative formative specifiche, secondo indirizzi definiti dal Ministero dell'istruzione e del merito. La formazione dei docenti e del personale scolastico è attuata anche attraverso un programma specifico nell'ambito delle risorse del fondo sociale europeo (FSE+).
11.3 Le attività saranno svolte a livello territoriale, con il coordinamento del Ministero dell'istruzione e del merito e degli Uffici scolastici regionali, tramite i "Nuclei di supporto" di cui al punto 12.
12. Risorse e opportunità per la gestione dell'orientamento da parte delle scuole
12.1 Le azioni di orientamento possono essere sostenute da un utilizzo strategico e coordinato da parte delle scuole di tutte le risorse offerte da piani e programmi nazionali ed europei a titolarità del Ministero e da iniziative promosse a livello nazionale e locale da università, regioni, enti locali, centri per l'impiego, associazioni datoriali, enti e organizzazioni territoriali.
12.2 Il PNRR consente l'attivazione di molti percorsi e interventi per promuovere l'orientamento nell'ambito di diverse linee di investimento di titolarità del Ministero dell'istruzione e del merito, quali:
- Nuove competenze e nuovi linguaggi, che offre la possibilità di realizzare attività di orientamento, ad alto contenuto innovativo, verso gli studi e le carriere professionali nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in tutte le scuole del primo e del secondo ciclo;
- Interventi per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica, che contiene diversi strumenti a disposizione delle scuole per la personalizzazione della formazione e dell'orientamento in favore degli studenti con difficoltà scolastiche al fine di sostenerli nelle scelte didattiche e formative, anche con il coinvolgimento delle famiglie;
- Didattica digitale integrata, che consente la frequenza di percorsi formativi per il personale scolastico sulla digitalizzazione nonché sull'utilizzo di metodologie didattiche innovative, anche con riferimento ad attività orientative personalizzate, svolte ponendo al centro lo studente e le sue aspirazioni per far emergere i talenti di ciascuno.
- Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS Academy, che prevede lo svolgimento di attività di orientamento verso il conseguimento di qualifiche innovative ad alto contenuto tecnologico e con importanti esiti occupazionali promosse dagli Istituti tecnologici superiori.
12.3 Il Ministero dell'università e della ricerca, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione e del merito, ha attivato, nell'ambito del PNRR, la specifica linea di investimento 1.6 "Orientamento attivo nella transizione scuola-università", che consente a tutte le scuole secondarie del secondo ciclo di poter realizzare percorsi di orientamento di 15 ore ciascuno nelle classi terze, quarte e quinte, promossi dalle università e dagli AFAM, tramite sottoscrizione di specifici accordi. Si rinvia al riguardo al punto 7.3.
12.4 Nell'ambito delle risorse europee, il nuovo Programma Nazionale "Scuola e competenze" 20212027 prevede specifici interventi per sostenere la riforma dell'orientamento, introdotta dalle presenti linee guida, per le scuole del primo e del secondo ciclo e per i centri per l'istruzione degli adulti, mentre il programma "Erasmus+" 2021-2027 consente l'attivazione di percorsi di mobilità che abbiano anche un forte impatto in relazione all'orientamento alle scelte future.
12.5 Al fine di accompagnare l'attuazione delle presenti linee guida, presso ciascun Ufficio scolastico regionale sono costituiti "Nuclei di supporto", anche in relazione agli aspetti organizzativi e gestionali delle istituzioni scolastiche.
13. Monitoraggio delle linee guida e valutazione dell'impatto
13.1 Le presenti linee guida sono oggetto di apposito monitoraggio sulla loro attuazione, attraverso l'analisi dei dati rilevati dal sistema informativo del Ministero dell'istruzione e del merito e dalle piattaforme correlate, con cadenza annuale, sulla base di specifici indicatori di realizzazione.
13.2 In esito al processo di monitoraggio e valutazione, le linee guida potranno essere aggiornate con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito ai fini del rafforzamento della loro efficacia.
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[1] Norme in materia di orientamento: - Decreto Legislativo 14 gennaio 2008, n. 21, recante "Norme per la definizione dei percorsi di orientamento all'istruzione universitaria e all'alta formazione artistica, musicale e coreutica, per il raccordo tra la scuola, le università e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché per la valorizzazione della qualità dei risultati scolastici degli studenti ai fini dell'ammissione ai corsi di laurea universitari ad accesso programmato" (https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2008- 0114;21); - Decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 22, recante "Definizione dei percorsi di orientamento finalizzati alle professioni e al lavoro, a norma dell'articolo 2, comma 1, della legge 11 gennaio 2007, n. 1" (https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2008/allegati/dlgs22_08.pdf); - Decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante "Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca", e, in particolare, l'articolo 8.
[2] Documenti ministeriali in tema di orientamento, fra i quali, si segnalano: - Circolare ministeriale 15 aprile 2009, n. 43, "Piano nazionale di orientamento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l'arco della vita" (https://www.istruzione.it/archivio/web/istruzione/cm43_09.html); - Nota ministeriale 19 febbraio 2014, n. 4232, "Trasmissione delle Linee guida nazionali per l'orientamento permanente" (https://www.istruzione.it/allegati/2014/prot4232_14.pdf); - Linee guida adottate con Decreto 4 settembre 2019, n.774, concernenti "Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento" (https://www.miur.gov.it/documents/20182/1306025/Linee+guida+PCTO+con+allegati.pdf). Di particolare interesse, anche il Parere autonomo espresso dal Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) in materia di orientamento scolastico reso nell'adunanza del 18 gennaio 2018 (Archivio pareri - Miur).
[3] Accordi tra Governo Regioni ed Enti Locali e documenti approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano: - "Definizione del sistema nazionale sull'orientamento permanente", 20 dicembre 2012 https://www.lavoro.gov.it/temi- epriorita/orientamento-e-formazione/focus-on/Formazione/Documents/intesa-conferenza.pdf; - "Linee guida del sistema nazionale sull'orientamento permanente", 5 dicembre 2013, http://archivio.statoregioni.it/Documenti/DOC_042334_136%20cu%20(P.%201%20ODG).pdf; - "Definizione di standard minimi dei servizi e delle competenze professionali degli operatori con riferimento alle funzioni e ai servizi di orientamento attualmente in essere nei diversi contesti territoriali e nei sistemi dell'Istruzione, della Formazione e del Lavoro", 13 novembre 2014, http://www.regioni.it/scuola-lavoro/2014/12/03/conferenza-unificata-del-13-11-2014-accordo-tra- governoregioni-ed-enti-locali-sul-documento-recante-definizione-di-standard-minimi-dei-servizi-e-delle- competenzeprofessionali-degli-opera-378151/; - "Carta di Genova - La Scuola delle Regioni" sull'orientamento (21/217/CR6bis/C9-C17), approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonoma nella seduta del 2 dicembre 2021.
[4] Fra i documenti europei: - Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 (2009/C 155/02) sull'istituzione di un sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET) (https://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2009:155:0011:0018:IT:PDF). - Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 (2009/C 155/02) sull'istituzione di unquadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale (EQAVET) (https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2009:155:0011:0018:IT:PDF). - Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 20 dicembre 2012 (2012/C 398/01) sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2012:398:0001:0005:IT:PDF). - Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 maggio 2017 (2017/C 189/03) sul quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente - EQF (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017H0615(01)&from=FR). - Decisione (UE) n. 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 aprile 2018 relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (EUROPASS) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018D0646&from=EN). - Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 maggio 2018 (2018/C 189/01) relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01).
[5] Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea 28 novembre 2022 (2022/C469/01) sui percorsi per il successo scolastico e che sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico. (https://eur-lex.europa.eu/legal- content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022H1209(01)&from=EN).
[6] "Italia Domani", il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, fra le priorità strategiche per la trasformazione del Paese, include la Missione "Istruzione e ricerca". "Futura - La scuola per l'Italia di domani" è il connettore di risorse nazionali ed europee per una scuola innovativa, sostenibile, sicura, inclusiva, https://pnrr.istruzione.it/
[7] Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 16 novembre 2012, n. 254, di adozione delle "Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.
[8] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE) https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:it:PDF
[9] Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente (2018/C 189/01)
[10] Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, "Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107" (https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-05- 16&atto.codiceRedazionale=17G00070&atto.articolo.numero=0&atto.articolo.sottoArticolo=1&atto.articolo.sottoArticolo1 =10&qId=&tabID=0.5995745845157239&title=lbl.dettaglioAtto) e decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, recante "Certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione" (https://www.miur.gov.it/-/d-m-742-del-3-10-2017-finalitadellacertificazione-delle-competenze-)
[11] 11 Decreto ministeriale 22 agosto 2007, n. 139, "Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione" (https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm139_07.shtml).
[12] L'articolo 1, comma 178, della legge di bilancio per l'anno 2021 (legge n. 178/2020) ha previsto che la dotazione finanziaria del Fondo per lo sviluppo e la coesione relativa al ciclo di programmazione 2021-2027 della programmazione nazionale sia impiegata in coerenza anche con le politiche di investimento e di riforma previste nel PNRR, nonché con le missioni previste nel Piano Sud 2030, fermi restando i principi di complementarità e addizionalità.
[13] Il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1966, n. 362, "Norme di esecuzione della legge 31 dicembre 1962, n. 1859, concernenti l'esame di Stato di licenza della scuola media" prevede "...un consiglio di orientamento sulle scelte successive dei singoli candidati, motivandolo con un parere non vincolante...". (https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1966-06- 10&atto.codiceRedazionale=066U0362&atto.articolo.numero=0&atto.articolo.sottoArticolo=1&atto.articolo.sottoArticolo1=10&qId=&tabID=0.5995745845157239title=lbl.dettaglioAtto)
[14] La legge 13 luglio 2015, n. 107, "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" (art. 1, comma 28) prevede che "Il curriculum dello studente ... raccoglie tutti i dati utili anche ai fini dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali ...". Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, (art. 21, comma 2) stabilisce: "Al diploma è allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l'indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. In un'apposita sezione sono indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1, comma 28, della legge 13 luglio 2015, n. 107, anche ai fini dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro".