Delega di funzioni e delega di firma

Al vocabolo "delega" possono essere attribuiti quattro diversi significati.

In senso etimologico, esso significa conferire un mandato o legato, deputare qualcuno a fare qualcosa, investendolo della propria autorità.

Nella accezione comune, il vocabolo assume un'identica valenza, perché viene adoperato volendo genericamente indicare un processo mediante il quale un soggetto (il delegante ) conferisce ad un altro soggetto (il delegato ) l'incarico o compito di eseguire una prestazione.

La scienza dell'amministrazione adopera il vocabolo essenzialmente in termini organizzativo-strutturali , in quanto studia il fenomeno della delega come uno strumento valido per realizzare una più razionale organizzazione, permettendo la delega una migliore distribuzione e dislocazione dei carichi lavorativi e dei correlati adempimenti. Detta scienza, pertanto, non può mancare di rilevare le varie difficoltà ed ostacoli che si interpongono all'utilizzo dei meccanismi di delega, derivanti da numerosi fattori, ascrivibili sia al superiore gerarchico (mancanza di fiducia nei dipendenti, insufficiente capacità di comando, timore di rivelare la propria incompetenza, ecc.), sia ai dipendenti (inadeguatezza degli incentivi economici, inesistenza di ambizione personale, scarsa chiarezza nella definizione del compito delegato, timore del sovraccarico lavorativo, sfiducia in se stessi, ecc.).

Nella presente sede si tralasciano le tre accezioni sin qui menzionate e le relative problematiche, mentre ci si limita ad una succinta analisi dell'istituto della delega analizzato in una sua quarta accezione, strettamente giuridica.

Il diritto esamina il fenomeno secondo quattro diversi profili, concernenti:

• la validità degli atti amministrativi compiuti;

• l'organizzazione dei pubblici uffici e la dislocazione o ripartizione delle competenze;

• gli aspetti lavorativi, retributivi e sindacali;