Educazione civica
Sergio Auriemma
Antefatti storici e istituzione dell'insegnamento trasversale.
La previsione di un insegnamento di educazione civica nelle scuole italiane si è sviluppata attraverso un lungo percorso normativo - qui enunciabile per sommi capi - che rinviene il suo esordio nei lavori dell'Assemblea Costituente (11.12.1947), quando fu votato all'unanimità un odg presentato dall'on.le Aldo Moro, in cui si chiedeva: "... la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico nella scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sicuro retaggio del popolo italiano ".
Lo stesso On.le Moro, divenuto ministro della PI, introdusse l'insegnamento nelle scuole secondarie con il dpr n. 585 del 13 giugno 1958.
A distanza di tempo la direttiva n. 58 dell'8.2.1996 diramò un documento (Nuove dimensioni formative, educazione civica e cultura costituzionale), nonché una bozza di decreto, contenente un " curricolo continuo di educazione civica e cultura costituzionale" discusso, emendato e approvato all'unanimità dal CNPI, che però non fu mai varato.
Il percorso evolutivo si è poi ulteriormente snodato attraverso i programmi di insegnamento della scuola media nel 1979 (Pedini), i programmi della scuola elementare nel 1985, la direttiva n. 58/1996 (Lombardi), la legge n. 53/2003, il DM n. 39/2007 sull'adempimento dell'obbligo scolastico e, a seguire, le Indicazioni Nazionali del 2010.
Se ne è parlato anche, a livello sovranazionale, nella Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio del dicembre 2006 che ha individuato, tra Otto competenze chiave, la competenza "civica".
L'art. 1 della legge n. 169 del 30.10.2008, di conversione del d.l. n. 137/2008 , ha poi stabilito, a decorrere dal
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