Buonuscita e trattamento di fine rapporto

Sia l'indennità di buonuscita (detta TFS - trattamento di fine servizio) che il TFR (trattamento di fine rapporto degli impiegati civili dello Stato) hanno contenuto concettuale analogo, ossia consistono in una somma di danaro che viene corrisposta dall'Inpdap (ora INPS) a chi cessa dal servizio (o ai suoi aventi causa in caso di decesso).

La differenza tra le due indennità spettanti alla cessazione dal servizio consiste nelle modalità di calcolo e nella disciplina di tutti i singoli numerosi aspetti.

Va detto anche che la buonuscita è stata da sempre caratteristica degli impiegati civili dello Stato, mentre il T.F.R. è stato tipico del lavoro dipendente privato e che di recente è stato esteso al pubblico impiego, in maniera da divenire in prospettiva l'unica forma di indennità per i pubblici dipendenti.

Buonuscita (o Trattamento di fine servizio - TFS)

Comunemente detta anche liquidazione , la buonuscita spetta a chi abbia almeno un anno, anche se non continuativo, di iscrizione al relativo Fondo e sia stato assunto con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000 .

L'assunzione dopo tale data comporta il diritto al T.F.R. (Trattamento di Fine Rapporto): si vedrà più avanti cosa si intende in concreto).

Nei casi di riammissione in servizio con permanenza in servizio per almeno due anni continuativi, ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. 26-12-1973 n. 1032, la buonuscita va riliquidata, sulla base dell'ultimo stipendio percepito, per l'intero servizio prestato, previa detrazione dell'importo già erogato maggiorato degli interessi composti nella misura annua del 4,25%. Per i periodi inferiori viene liquidato un supplemento di indennità relativo al solo servizio prestato dopo la riassunzione.

In caso di morte dell'iscritto in attività di servizio (art. 5 del DPR 1032/1973) la prestazione spetta nell'ordine alle seguenti categorie in modo che ogni categor