Sistema Nazionale di Valutazione (SNV)
Sergio Auriemma
Una lunga e stratificata evoluzione storica
Le locuzioni produttività del Sistema di Istruzione, obiettivi di qualità , parametri di valutazione dell'efficacia della spesa, quali concetti che attengono ai livelli quantitativi e qualitativi di erogazione del Servizio dell'istruzione e della formazione e che possono condizionare l'attuazione del diritto allo studio, appaiono enunciati per la prima volta nell'ordinamento scolastico con l'emanazione dell'art. 603 del T.U. n. 297/1994.
La norma assegnava al Ministero il compito di provvedere all'individuazione di adeguati metodi di rilevamento dei processi e dei risultati del servizio scolastico, in termini di preparazione generale e di preparazione specifica.
Gli incrementi di qualità del servizio proposti come obiettivi erano riferiti, in particolare, al graduale superamento dei fenomeni di evasione dall'obbligo scolastico, di ripetenza e di interruzione della frequenza scolastica, di ritardo nel corso degli studi e di abbandono della scuola, soprattutto nelle aree di maggior disagio.
Sul piano organizzativo, la norma prevedeva la collaborazione del Centro europeo dell'educazione (CEDE), della Biblioteca di documentazione pedagogica (BDP), degli Istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi IESAE e poi IRRE), nonché di enti specializzati, universitari e non universitari, pubblici e privati e di associazioni di tutela dei diritti dei cittadini e della qualità di servizi.
A distanza di tre anni dalla norma d'origine, la direttiva ministeriale n. 307 del 21 maggio 1997 (diffusa con cm 26 giugno 1997, n. 403) istituì, presso il CEDE, il Servizio Nazionale per la qualità dell'istruzione.
Nel frattempo (v. circolari n. 100/1996 e n. 603/1997), erano stati intrapresi primi passi verso la definizione di metodologie per rilevare parametri o indicatori di fenomeni e caratteristiche del servizio scol
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