Trasparenza della P.a. e dati sulla salute on line
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato la rimozione dei dati sanitari, riguardanti la salute di oltre 4500 disabili dal sito di una Regione ed ha, inoltre, avviato un procedimento sanzionatorio che prevede il pagamento di una somma che va da un minimo di 40.000 euro ad un massimo di 240.000 euro.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato la rimozione dei dati sanitari, riguardanti la salute di oltre 4500 disabili dal sito di una Regione ed ha, inoltre, avviato un procedimento sanzionatorio che prevede il pagamento di una somma che va da un minimo di 40.000 euro ad un massimo di 240.000 euro. Copia degli atti, infine, è stata trasmessa all’autorità giudiziaria per la valutazione di eventuali illeciti penali.
Delicate informazioni sulla salute di un elevato numero di persone, rimosse a seguito di un precedente divieto del Garante, continuavano comunque ad essere presenti in pagine diverse del sito della Regione. Da recenti accertamenti effettuati dall’Ufficio del Garante è emerso, infatti, che on line, sul Bollettino ufficiale regionale, erano ancora consultabili le graduatorie dei disabili beneficiari di un contributo per l’acquisto di un personal computer e accanto ai nomi e cognomi dei richiedenti, immediatamente visibili in rete erano associate le diverse patologie: disabili dell’udito e del linguaggio, disabili della vista, disabili motori. Inoltre, codice fiscale, comune di residenza e data di nascita erano integralmente visibili mediante la trasposizione del documento da “pdf” in “word”. Nell’ordinare la rimozione dei dati sanitari l’Autorità ha ribadito che è sempre vietato diffondere informazioni sulla salute e ha prescritto alla Regione di conformare la redazione dei Bollettini ufficiali alla normativa privacy. Senza venir meno al principio della trasparenza la Regione deve comunque evitare – ha sottolineato il Garante – di diffondere informazioni eccedenti che possano creare disagio alla persona o esporla a conseguenze indesiderate.