Disabilità e scuola: i dati del monitoraggio sulla Legge 104/1992
Oltre il 10% dei dipendenti di istituti scolastici e delle università beneficia dei permessi previsti dalla legge 104/92. è quanto emergerebbe dalla rilevazione voluta dal Ministro Brunetta, realizzata dal Formez in collaborazione con Cittadinanzattiva e associazioni a tutela della disabilità (F.A.N.D., FISH, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), sull'utilizzo nella pubblica amministrazione dei benefici della legge 104/92.
Oltre il 10% dei dipendenti di istituti scolastici e delle università beneficia dei permessi previsti dalla legge 104/92. è quanto emergerebbe dalla rilevazione voluta dal Ministro Brunetta, realizzata dal Formez in collaborazione con Cittadinanzattiva e associazioni a tutela della disabilità (F.A.N.D., FISH, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), sull'utilizzo nella pubblica amministrazione dei benefici della legge 104/92.
Il monitoraggio che ha riguardato, tra gli altri, anche 5.700 Istituti scolastici e 44 Università, per un totale di 630.000 dipendenti pubblici, ha evidenziato che nel corso del 2008 64.500 dipendenti hanno usufruito dei permessi previsti dalla legge per l'assistenza ai famigliari con gravi disabilità.
I beneficiari sono quindi pari, in media, a oltre il 10% del totale dei lavoratori pubblici, con picchi del17% in Umbria, 15% nel Lazio, 14% in Campania e Calabria.
La percentuale dei dipendenti beneficiari risulta pressoché uniformemente distribuita tra le varie tipologie di Istituti (dal 9% nella scuola dell’infanzia fino all'11% nella scuola secondaria superiore e nella scuola superiore di primo grado).
Commentando questi dati, il Ministro Brunetta ha dichiarato: "Questo allargamento rischia di far perdere la finalizzazione all’assistenza per la disabilità e diventare un diritto del parente o affine, più che del disabile stesso. E’ infatti presumibile che debba essere lasciato al disabile la scelta del tipo di assistenza che lo Stato gli mette a disposizione (ad esempio in molti casi la possibilità di contributi o sgravi sul costo della badante può aiutare il disabile più delle giornate di permesso a parenti). Con una razionalizzazione delle norme, con maggiori controlli sull’utilizzo e limitando qualche abuso, saremo in grado di ridurre di almeno un 30% tale onere liberando centinaia di milioni di euro l’anno per assistenza più finalizzata alle esigenze dei disabili stessi. Ad esempio con il solo obbligo di convivenza, si libererebbero immediatamente ben oltre 50 milioni di euro l’anno. I risultati di questo monitoraggio saranno quindi utilizzati per migliorare la definizione e l’attuazione delle proposte contenute nei provvedimenti di riforma all’esame del Parlamento per semplificare la legge 104 e orientarla al meglio sulle reali necessità dei disabili, limitandone gli abusi".