Regolamento sui licei: il giudizio critico del CNPI
Il 7 ottobre il CNPI ha espresso il proprio parere sulla Bozza di regolamento sulla revisione dell’assetto ordinamentale dei licei. Il giudizio unanime è decisamente critico.
Il 7 ottobre il CNPI ha espresso il proprio parere sulla Bozza di regolamento sulla revisione dell’assetto ordinamentale dei licei. Il giudizio unanime è decisamente critico.
Il CNPI ritiene, per quanto riguarda i laboratori, quanto mai opportuno dotare le istituzioni scolastiche delle risorse professionali ed economiche necessarie, e di potenziare insegnamenti come il Diritto, la Matematica, il Latino e la Storia che, per le interconnessioni che genererebbe sul piano della organizzazione razionale dei contenuti, consentirebbe di elevare il tasso di consapevolezza critica degli studenti.
Lo schema di regolamento si limita invece – secondo il parere del CNPI - a generici impegni quale quello di assegnare alle istituzioni scolastiche un contingente di organico con il quale “potenziare gli insegnamenti obbligatori” e/o “attivare ulteriori insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa mediante la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio”, “fermi restando gli obiettivi finanziari di cui all’art.64 della legge 133 del 2008 e subordinatamente alla preventiva verifica da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze circa la sussistenza di economie aggiuntive”.
Anche la riduzione del tempo scuola subisce un’aspra critica, in quanto “il tempo scuola è un fattore di „qualità‟ dal momento che tempi più distesi nella didattica agevolano la progettazione formativa articolata e centrata sui bisogni dello studente, così come la compresenza di distinte figure professionali in laboratorio è una condizione essenziale per fondare “sulla pratica del plurale” il piacere della scoperta”.
Il CNPI sollecita anche un impegno di spesa da destinare alla formazione del personale della scuola, e dei docenti in particolare, attesa l’alta funzione che detto personale è chiamato a svolgere perché gli alunni possano conseguire le “competenze chiave” previste dal D.M 139/07 e chiede, nel contempo, interventi a sostegno della scuola dell’autonomia, affinché la flessibilità dei quadri orario possa essere utilizzata per un apprendimento dagli elevati coefficienti di completezza e trasferibilità.
In merito alle modalità di passaggio al nuovo ordinamento, il CNPI ritiene inaccettabile la previsione di far confluire nei nuovi percorsi, sia pure con le dovute eccezioni, le seconde classi liceali, perché così facendo non si tiene nella giusta considerazione né il diritto degli alunni alla continuità educativa, né i tempi necessari per gestire il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. “Un’eventuale accelerazione del processo di riforma, in assenza delle condizioni funzionali alla sua attuazione, genererebbe solo ulteriore disagio all’interno della comunità scolastica e rafforzerebbe il convincimento che la riforma dei Licei ha per obiettivo primario il solo contenimento della spesa”.
Giudica anche confuse e vaghe le indicazioni riguardanti le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” e l’intera materia riguardante l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica e dichiara inoltre l’urgenza di procedere, nell’ambito della riforma del riordino dei Licei, anche alla revisione dell’esame di Stato.
Il CNPI raccomanda infine una capillare azione di “informazione – formazione” circa le disposizioni riguardanti il nuovo impianto ordinamentale dei Licei e sollecita un sistematico monitoraggio dei percorsi di studio con riferimento ad oggettivi indicatori di qualità.