Lettera aperta del ministro Profumo a studenti e insegnanti
Il ministro Francesco Profumo, in data 22 novembre, ha pubblicato una lettera aperta a studenti e insegnanti, nella quale, prendendo spunto dal “grande disagio che le piazze esprimono” in questi giorni, ha voluto rispondere alle preoccupazioni espresse sul tema della scuola. Tra gli argomenti affrontati le risorse destinate alla scuola, il ddl Aprea e la vicenda dell’orario dei docenti.
Il Ministro ha ribadito l’importanza, per la salute della democrazia, dell’ascolto, del dialogo e anche del dissenso: “I giovani, a ragione, sono preoccupati del futuro e questo è un tema che chiama tutti alla responsabilità comune, per uscire insieme dalla crisi e promuovere le opportunità in un’Italia che deve riprendere a crescere”. Ha auspicato quindi che le iniziative di protesta previste per sabato 24 novembre si svolgano pacificamente e nel rispetto reciproco.
Sulla mancanza di risorse destinate a scuola, università e ricerca, ha sottolineato come l’impegno sia quello di “invertire la rotta degli ultimi anni, per far tornare l'istruzione e la formazione il primo punto dell’agenda per il nostro sviluppo futuro”.
Sul disegno di legge 953 (ddl Aprea) il Ministro ha specificato: “tale proposta è stata formulata e discussa in piena autonomia dal Parlamento, con la partecipazione di tutte le forze politiche. Dunque non c’è alcuna diretta responsabilità del Governo, né mia personale, nelle proposte ivi contenute. Auspico, invece, che tutte le forze politiche sappiano ascoltare il dissenso di vaste parti del mondo della scuola e intendano recepire le opportune proposte di modifica durante la discussione attualmente avviata al Senato”.
Infine, sulla vicenda dell’orario dei docenti: “Il Governo ha dimostrato, in occasione della discussione della legge di stabilità, di saper cambiare idea dopo aver ascoltato e tastato il polso della scuola italiana. È per questo che ho ritenuto di dare parere favorevole, già nella competente commissione parlamentare due settimane fa, all’emendamento soppressivo della proposta di innalzamento dell’orario settimanale dei docenti”.