Linee guida sessioni di formazione civica e informazione
Il Miur ha trasmesso le Linee guida per la progettazione delle sessioni di formazione civica e di informazione, redatte per favorire il processo di integrazione dello straniero.
Premessa
Per un contributo complessivo sulla disciplina dell’immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero di cui al D.L.vo 286 del 1998 e al D.P.R. n. 179 del 2011, si rimanda a quanto già pubblicato
relativamente ai bandi di finanziamento del Fondo Europeo dell’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi – Azione 112012 – Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi Terzi.
Perché le Linee guida per la progettazione delle sessioni di formazione civica e di informazione?
Il D.P.R. 179/2011 fra gli altri impegni dell’Accordo di integrazione fra Stato e straniero prevede l’acquisizione di una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica e dell'organizzazione e funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia e l’acquisizione di una sufficiente conoscenza della vita civile in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e agli obblighi fiscali.
Nota Miur 4 luglio 2013 n. 988: Linee guida per la progettazione delle sessioni di formazione civica e di informazione
Con nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione generale per l’istruzione e la formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni – Ufficio IV – a firma Direttore Generale Palumbo, sono state trasmesse le Linee guida per le sessioni di formazione civica e di informazione. Le stesse erano già state diffuse contestualmente all’emanazione del bando F.E.I citato.
Le Linee Guida si propongono di costituire un punto di riferimento per la progettazione
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delle sessioni di formazione civica e di informazione, presso i Centri Territoriali Permanenti, con le modalità indicate in Accordo Quadro del 7 agosto 2012 e dettagliate nella nota MIUR n. 2645 del 31.10.2012;
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delle specifiche unità di apprendimento previste dalla nota MIUR citata dello scorso ottobre.
Il MIUR, rivolgendosi alle Direzioni Generali presso gli Uffici Scolastici Regionali, intende acquisire informazioni sullo stato di realizzazione delle sessioni e suggerimenti utili anche volti alla pianificazione finanziaria prevista dall’Accordo Quadro di agosto 2012 per l’annualità relativa all’a.s. 2013/2014.
Si rammenta che l’Accordo Quadro del 7.8.2012 ha definito i criteri e le modalità per lo svolgimento delle sessioni di formazione civica ed informazione e dei test per l’assegnazione dei crediti relativi alla conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia. L’Accordo 2012, a firma del Direttore Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, Prefetto Malandrino (Ministero Interno) e del Capo Dipartimento per l’Istruzione Stellacci (MIUR) ha validità biennale ed ha definito:
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in modo chiaro la competenza dei Centri Territoriali Permanenti a realizzare le sessioni, come pure l’individuazione delle istituzioni scolastiche attraverso la stipula di apposito protocollo d’intesa fra Ufficio Scolastico Regionale e Prefettura territorialmente competenti, considerando anche le sedi di sessioni già utilizzate per svolgere il test di cui al D.M. 4 giugno 2010;
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il monte orario complessivo è di 10 ore anche con articolazione in più sedute;
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che le sessioni prevedono il coinvolgimento di due docenti in servizio presso le scuole individuate nei Protocolli territoriali;
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che è possibile utilizzare i materiali disponibili da parte del MIUR, del Ministero dell’Interno e da parte de Centri Territoriali Permanenti stessi;
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le risorse destinate, dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture, alle scuole individuate con le modalità da individuarsi nei Protocolli territoriali.
Le Linee Guida per la progettazione delle sessioni di formazione civica e di informazione
Il documento è destinato a sostenere i CTP impegnati nella progettazione della sessione di formazione civica e di informazione, di cui all’articolo 3 del DPR 179/2011. In premessa la dichiarazione circa le finalità:
Le finalità
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far acquisire allo straniero conoscenza dei principi della Costituzione della Repubblica e dell’organizzazione e funzionamento delle organizzazioni pubbliche in Italia;
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far acquisire conoscenza della vita civile in Italia con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e agli obblighi fiscali;
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far acquisire informazioni sui diritti e doveri degli stranieri in Italia, delle facoltà e degli obblighi inerenti al soggiorno, dei diritti e dei doveri reciproci dei coniugi e dei doveri dei genitori verso i figli secondo l'ordinamento giuridico italiano, anche con riferimento all'obbligo di istruzione.
I contenuti
Il capitolo che senza dubbio suscita più interesse tra i docenti e coloro che operano all’interno dei CTP è quello relativo all’articolazione dei contenuti, declinati in termini di conoscenze, punto di partenza obbligatorio per la progettazione delle sessioni di formazione civica. In tabella l’articolazione:
Principi fondamentali della Costituzione |
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Organizzazione e funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia |
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Sanità |
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Scuola |
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Servizi sociali |
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Lavoro |
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Obblighi fiscali |
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Informazioni |
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Le indicazioni si traducono all’interno dei piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi.
Nel rimandare a lettura complessiva delle Linee Guida, si evidenziano alcuni punti più significativi:
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l’organizzazione dei corsi di integrazione linguistica e sociale avviene sulla base delle “Linee guida per la progettazione dei percorsi di apprendimento della lingua italiana”
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i corsi sono finalizzati a far acquisire al cittadino straniero un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro Comune europeo per le lingue e un livello di conoscenza della cultura civica italiana coerente con quanto disposto dal DPR 179/2011;
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le azioni formative vengono erogate dai CTP. Solo a fronte di particolari necessità organizzative e/o logistiche possono essere erogate con il contributo dei soggetti qualificati nella didattica dell'italiano L2, individuati nel rispetto della normativa in vigore a livello delle singole Regioni anche tramite intese tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale. Tali soggetti dovranno comunque operare in collaborazione con i CTP.
L’articolazione oraria dei corsi
Particolare attenzione viene rivolta all’articolazione oraria dei corsi. Il monte ore complessivo dei corsi è di 200 ore così articolate:
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20 ore di accoglienza e orientamento, comprensive anche delle 10 ore di formazione civica da svolgersi nel periodo iniziale di attivazione dei corsi;
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100 ore di insegnamento necessarie al raggiungimento del livello A1 di conoscenza della lingua italiana;
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80 ore di attività didattica finalizzate al raggiungimento del livello A2 di conoscenza della lingua italiana.
Le azioni per l’accoglienza
Preme mettere in evidenza l’importanza della fase di accoglienza e orientamento: oltre ad accertare le competenze comunque acquisite dagli utenti in ambito formale, informale e non formale, si dovrà pervenire alla personalizzazione del percorso e al placement del corsista nei moduli di apprendimento. Le azioni suggerite per l’accoglienza sono:
a) intervista guidata per evidenziare eventuali competenze pregresse;
b) analisi della documentazione prodotta dal corsista;
c) somministrazione di prove linguistiche di posizionamento a partire dal livello pre-A1;
d) negoziazione del percorso con l’interessato sulla base della valutazione degli esisti delle azioni citate;
e) personalizzazione del percorso e inserimento nei moduli.
Si sottolineano, al riguardo, tre elementi forti:
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la flessibilità e il ricorso alla modularità nell’organizzazione dei corsi in considerazione dell’utenza;
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la personalizzazione dei percorsi da proporre ai corsisti al termine della fase di accoglienza e orientamento;
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la predisposizione di specifici moduli di apprendimento linguistico di livello pre-A1 rivolti a persone analfabete o non scolarizzate nel paese di origine.
Indicazioni metodologico-organizzative
Le Linee guida forniscono altresì alcune indicazioni di carattere metodologico e organizzativo-gestionale. Relativamente a quest’ultimo aspetto vengono chiariti i compiti del personale docente e ATA:
a. Progettazione
b. Ricerca strumenti e materiali, allestimento spazi
c. Accoglienza
d. Informazione
e. Ascolto
f. Documentazione.
Una prospettiva qualitativa si ha allorché le Linee guida invitano i Centri a utilizzare una pluralità di approcci nell’affrontare le sessioni di civica al fine di favorire il coinvolgimento dei partecipanti per la fruizione dei contenuti proposti. Si segnalano i seguenti:
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utilizzare una pluralità di canali nella comunicazione (oltre ai filmati, riproduzioni scritte in sintesi, immagini, interazione verbale, ecc.);
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sviluppare il confronto interculturale (in relazione alla corrispondenza dei contenuti proposti con la situazione di altri paesi);
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implementare i contenuti proposti con esempi concreti, anche mediante immagini e materiali appositamente selezionati o predisposti;
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predisporre una cartellina in più lingue che comprenda materiali da utilizzare al momento e/o da lasciare come promemoria o per consultazione (indirizzi, telefoni, mappe/schemi, sitografie, ecc.);
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favorire la narrazione biografica, partendo dall’esperienza di migrazione, anche grazie alla presenza di mediatori;
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diversificare il setting in più modalità dinamiche di gestione del gruppo (accoglienza, fruizione filmati, conversazione, lavoro a gruppi/coppie, testimonianze attive di immigrati con esperienza di vita in Italia).
In sintesi
La nota Miur di luglio 2013 apre nuovamente allo scambio richiedendo agli Uffici Scolastici Regionali l’invio di osservazioni ed indicazioni per coadiuvare la realizzazione delle azioni di integrazione.
Preme mettere in rilievo come, a partire dal 2010 ossia in concomitanza con le nuove disposizioni normative in materia di immigrazione, il MIUR abbia affrontato in maniera molto approfondita la questione della formazione linguistica degli stranieri adulti, ripensando l’articolazione dei percorsi formativi in funzione della coesione sociale e nella prospettiva dell’apprendimento permanente, favorendo approcci tesi a facilitare il rientro in formazione di adulti a bassa scolarità anche tramite la strutturazione di percorsi flessibili e funzionali alle diverse realtà personali. È proprio sui temi della sostenibilità, della flessibilità e della modularità che sono chiamati a confrontarsi assieme ai CTP anche gli attori del sistema non formale, terzo settore e no profit.
Chiara Brescianini - Emilio Porcaro