"Impegno Italia": gli obiettivi per la Formazione
"Un’Italia più competitiva e giusta vuole investire nella conoscenza e nelle competenze quali leve della crescita culturale, civile ed economica della persona e della società". Ampio spazio dedicato all'istruzione nel documento "Impegno Italia", la proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo, presentata ieri a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio.
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Questi gli obiettivi e le azioni per quanto riguarda il settore della Formazione:
Un’Italia più competitiva e giusta vuole investire nella conoscenza e nelle competenze quali leve della crescita culturale, civile ed economica della persona e della società. Scuola, università e ricerca richiedono interventi decisi di miglioramento strutturale, che valorizzino la qualità dell’offerta e le competenze di insegnanti e professori universitari, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza dell’investimento in capitale umano.
- Riformare i cicli scolastici
- Introdurre criteri più stringenti di valutazione e valorizzazione del merito
- Garantire la sicurezza e l’adeguatezza delle strutture scolastiche
- Reclutare nuovi insegnanti e superare il precariato
- Riformare il sistema di finanziamento delle università e promuovere il diritto allo studio universitario
Riformare i cicli scolastici
La scuola dell’infanzia ha un ruolo fondamentale nello sviluppo personale, sociale e cognitivo del bambino. Valorizzare questa fase integrandola nel ciclo di istruzione ha lo scopo di mettere gli studenti nella condizione di iniziare ad apprendere prima e meglio, con la possibilità di terminare gli studi in anticipo con un livello di conoscenze e occupabilità pari, o superiore, a quello garantito dal sistema attuale. Ci impegniamo a:
- avviare la sperimentazione di un modello, da introdurre in modo graduale, in cui la scuola dell’infanzia costituisca il primo grado nel ciclo di istruzione obbligatoria;
- ristrutturare i cicli scolastici in modo da consentire ai giovani italiani di diplomarsi prima in linea con gli standard europei.
Responsabile: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tempi: entro il terzo trimestre saranno individuate risorse per l’istituzione, in via sperimentale, di sezioni aggiuntive di scuola dell’infanzia.
Introdurre criteri più stringenti di valutazione e valorizzazione del merito
È essenziale poter contare su un sistema condiviso e affidabile di valutazione delle scuole, che permetta di premiare il merito. Ci impegniamo a:
- attuare il regolamento sulla valutazione al fine di assicurare la piena operatività del Sistema nazionale di valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative incentrato sull’INVALSI.
Responsabile: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tempi: entro il 2014 e nel prossimo anno scolastico si adotteranno i necessari atti amministrativi per attivare il sistema nazionale di valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative.
Garantire la sicurezza e l’adeguatezza delle strutture scolastiche
Tutelare la sicurezza degli studenti, degli insegnanti e degli operatori è un dovere primario dello Stato. Investire nell’edilizia scolastica è fondamentale per contribuire alla ripresa economica e alla rigenerazione urbana. Importanti iniziative sono state già assunte e vanno ora rese tutte operative. Ci impegniamo a:
- investire nel periodo 2013-2015 oltre due miliardi di euro per gestire la sicurezza e l’adeguatezza delle strutture scolastiche;
- completare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, ferma al 1996;
- monitorare e accelerare gli interventi in corso di realizzazione a partire dai 692 già avviati con il DL Fare.
Responsabile: Presidenza del Consiglio dei ministri. Tempi: entro il secondo trimestre saranno adottati i necessari provvedimenti attuativi.
Reclutare nuovi insegnanti e superare il precariato
Il sistema di reclutamento degli insegnanti ha, tra i suoi limiti, quello di non premiare a sufficienza il merito e di generare precariato di lungo termine tra i docenti. Gli interventi devono prevedere un sistema di selezione di alta qualità che abiliti i giovani insegnanti alla professione attraverso l’università, e in numero adeguato alla domanda. Ci impegniamo a:
- confermare la chiusura definitiva delle graduatorie a esaurimento;
- avviare corsi universitari abilitanti calibrati sul fabbisogno effettivo;
- indire concorsi a cadenza triennale.
Responsabile: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tempi: entro l’anno riforma dei percorsi di formazione iniziale e di reclutamento.
Riformare il sistema di finanziamento delle università e promuovere il diritto allo studio universitario
Il sistema attuale di finanziamento degli atenei ha il limite di penalizzare gli istituti che operano nei contesti socio-economici più difficili. Le università che per mancanza di risorse esterne e infrastrutture non sono in grado di innovare la propria offerta si trovano oggi a non poter competere per l’assegnazione di risorse pubbliche. Nel caso invece in cui l’offerta sia attraente, si possono creare ostacoli alla frequenza di tutti gli studenti interessati così come alla loro mobilità geografica, anche all’interno della UE, con ricadute sulla mobilità sociale. Ci impegniamo a:
- proseguire l’azione avviata di incremento delle risorse ordinarie per le Università e definire un nuovo sistema per la loro ripartizione, in modo da valutare i risultati della ricerca e della didattica con gli indicatori socio-economici del territorio nel quale l’università si trova a operare, e il loro impatto sulla sua performance;
- riformare il sistema di contribuzione degli studi universitari sulla base di criteri di equità e progressività;
- aumentare il numero degli studenti beneficiari di borse di studio e di forme di welfare studentesco.
Responsabile: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Tempi: Entro il primo trimestre la riforma del sistema di finanziamento delle università. Entro l’anno la riforma del sistema di contribuzione studentesca.