Fondo per le università: arriva il costo standard

Firmato dal Ministro Giannini e inviato alla Corte dei conti il decreto di ripartizione del Fondo per il Finanziamento Ordinario (FFO) alle università, che introduce - caso unico nella Pubblica Amministrazione - il costo standard di formazione per studente in corso. Oltre il 22% delle risorse sarà distribuito in base alle performance dei singoli atenei. Clausole di salvaguardia per le università situate in contesti economicamente più deboli.

 

“Abbiamo introdotto cambiamenti che consentiranno, da un lato, di premiare i virtuosi e i loro sforzi nel fare innovazione e, dall’altro, di non penalizzare atenei che operano in contesti più svantaggiati”, spiega con soddisfazione il Ministro Giannini, e il comunicato stampa Miur del 31 ottobre 2014 parla di “rivoluzione nell’assegnazione dei fondi alle università”.

Da quest’anno non ci saranno più tetti all’incremento degli stanziamenti destinati agli atenei virtuosi, quelli che hanno aumentato il livello della loro prestazione. E cresce sensibilmente la quota premiale del finanziamento (dal 13,5% del 2013 al 18% del 2014), che sarà distribuita prendendo in considerazione anche l’internazionalizzazione delle università, con particolare attenzione per la partecipazione al programma Erasmus. Il decreto tiene conto degli atenei situati in contesti economicamente più deboli, con clausole di salvaguardia che stabiliscono un tetto massimo di riduzione dei fondi pari al 3,5%, contro il 5% del 2013. Nessuna università scenderà comunque sotto il 2,7%. E in base ai nuovi parametri più della metà degli atenei troverà un segno ‘+’ davanti al proprio finanziamento quest’anno. Un miglioramento che riguarda oltre il 50% delle università del Sud.

Il costo standard, che è oggetto di un apposito decreto Miur-Mef, viene calcolato attraverso una formula che mette in relazione i costi che gli atenei sostengono per i diversi corsi di studio (costi dei docenti, degli amministrativi e tecnici, di funzionamento) alla popolazione studentesca in corso. Per evitare sperequazioni è previsto un correttivo territoriale basato sul contesto economico. Si tiene conto anche della capacità contributiva reale degli studenti a partire dai redditi medi regionali pubblicati da Istat.

Il decreto conferma anche quest’anno i 5 milioni di euro destinati al Programma “Rita Levi Montalcini” che ha lo scopo di richiamare studiosi italiani e stranieri che lavorano all’estero. A favore degli studenti ci sono 6 milioni di euro per il sostegno ai diversamente abili e 500.000 euro per i dislessici.