Miur: "La Buona Scuola" va oltre la sentenza della Corte europea
Con la sentenza del 26 novembre, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea dichiara che la normativa italiana relativa ai contratti dei precari della scuola viola la direttiva europea sul lavoro a tempo determinato. Pronta la reazione da viale Trastevere: “La Buona Scuola dà risposte che vanno oltre la sentenza di oggi. II piano di assunzioni straordinario a settembre 2015 porterà in classe circa 150.000 insegnanti, che copriranno anche tutti i posti attualmente ‘vacanti e disponibili’ di cui parla la sentenza”.
La sentenza 26 novembre 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea “boccia” la normativa italiana relativa ai contratti dei precari della scuola. Nella sentenza si legge infatti che la direttiva europea 1999/70/CE del 28 giugno 1999 sul lavoro a tempo determinato (clausola 5, punto 1, dell’accordo quadro 18 marzo 1999, che figura nell’allegato) “osta a una normativa nazionale […] che autorizzi, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti, nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali, ed escludendo qualsiasi possibilità, per detto personale, di ottenere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa di un siffatto rinnovo”.
Tale normativa, infatti, “da un lato, non consente di definire criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo di tali contratti risponda effettivamente ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine, e, dall’altro, non prevede nessun’altra misura diretta a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo ad una successione di contratti di lavoro a tempo determinato”.
Con un comunicato stampa del 26 novembre 2014 il Miur si esprime brevemente in merito alla sentenza, virando decisamente a valorizzare quelle che sono le soluzioni messe in campo dalla Linee Guida “La buona scuola” per risolvere l’annoso problema del precariato.
“La necessità di dotare la scuola italiana di tutti gli insegnanti di cui ha bisogno – si legge nel comunicato – intervenendo in modo strutturale sul tema del precariato, a partire dalla piaga delle graduatorie storiche, è stata chiara al Governo fin dal suo insediamento. ‘La Buona Scuola’ dà risposte che vanno oltre la sentenza di oggi, in cui si chiede di non utilizzare contratti a tempo determinato in modo reiterato per coprire posti ‘vacanti e disponibili’. Il documento del governo prevede infatti un piano di assunzioni straordinario che a settembre 2015 porterà in classe circa 150.000 insegnanti, necessari per rafforzare e ampliare l'offerta formativa. Insegnanti che copriranno anche tutti i posti attualmente ‘vacanti e disponibili’ di cui parla la sentenza.
Successivamente gli ingressi nella scuola avverranno solo per concorso con cadenza regolare, proprio per evitare che si crei altro precariato. Nel 2015 sarà emanato un bando da 40.000 posti circa. Con il Piano "La Buona scuola" si uscirà dalla logica emergenziale per entrare in un'ottica di prospettiva che guarda alle esigenze formative e didattiche dei nostri studenti e al diritto degli insegnanti di avere certezza su tempi e modi di accesso alla professione”.