A scuola arriva l’educazione ambientale
«Dal prossimo mese di settembre l'educazione ambientale sarà inserita in maniera strutturale nei programmi scolastici»: così il Ministro Giannini nel suo intervento agli Stati generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio, il 22 giugno alla Camera. Dieci argomenti da includere nei programmi scolastici curricolari dei diversi gradi di scuola.
Un’iniziativa in linea con la prospettiva di fondo degli Stati Generali, illustrata nel discorso del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, secondo cui i temi ambientali non vanno rinchiusi "nel perimetro dell’ambiente inteso come recinto di addetti ai lavori, ma riguardano una visione del sistema socio-economico internazionale e, profondamente, l’idea che abbiamo dell’Italia del futuro".
L’introduzione a scuola dell’educazione ambientale nasce da un progetto congiunto del Ministero dell’Ambiente, e in particolare del sottosegratario Barbara Degani, e del Miur. Le relative linee guida sono contenute in un fascicolo di 150 pagine a cui si sta lavorando da diversi mesi, e che verrà a breve reso noto.
L’impianto si articola su dieci argomenti, tra cui alimentazione, biodiversità, tutela del mare e del territorio, cultura del paesaggio e gestione dei rifiuti. Essi verranno selezionati e sviluppati a seconda dell'età degli alunni, nei diversi gradi di scuola.
Le linee guida presentano schede di approfondimento per i vari percorsi didattici, che coniugano le problematiche connesse con l’ambiente in tutti i loro molteplici aspetti, avendo come minimo comune denominatore il concetto di rispetto del nostro patrimonio ambientale.
Non è però prevista l’introduzione di un'apposita ora di lezione dedicata alla materia: dal punto di vista curriculare sembra quindi che l’educazione ambientale sarà inserita nei programmi scolastici sulla base di affinità tematiche con discipline come scienze, geografia e arte.
A margine dell'intervento agli Stati Generali, Stefania Giannini ha lanciato un appello al Ministro francese dell'Ecologia Ségolène Royal, in vista della conferenza ONU di Parigi prevista per il prossimo dicembre, in cui sarà definito il nuovo accordo globale per il raffreddamento del Pianeta. Il Ministro dell’istruzione ha chiesto che nei trattati che saranno firmati venga esplicitamente riconosciuto un ruolo alla ricerca scientifica.