Rapporto Invalsi 2016
Presentato il 7 luglio scorso, presso il Miur, il Rapporto delle rilevazioni Invalsi sugli apprendimenti degli studenti, condotte a maggio e giugno: risultati nel complesso soddisfacenti, ma molto differenziati tra il nord e il sud del Paese; buoni i traguardi relativi all’integrazione. Per il futuro è prevista una prova di lingua inglese.
Il Rapporto è stato illustrato alla presenza del Ministro Stefania Giannini e del Sottosegretario Davide Faraone, dal Presidente dell’Invalsi, Anna Maria Ajello, con il Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, Carmela Palumbo, e il Responsabile “Area Prove” dell’Invalsi, Roberto Ricci. A moderare gli interventi il Direttore Generale Invalsi, Paolo Mazzoli.
Sul sito dell’Invalsi sono disponibili i relativi documenti:
Le rilevazioni INVALSI 2016 di Italiano e Matematica hanno coinvolto circa 2.232.000 allievi della scuola primaria (classi II e V), della scuola secondaria di primo grado (classe III) e di secondo grado (classe II).
Dal rapporto emerge che gli allievi riescono a rispondere positivamente alle domande che riguardano i principali traguardi di apprendimento definiti dalle Indicazioni nazionali e dalle Linee guida.
Per quanto riguarda l’italiano, mostrano maggiori difficoltà ad affrontare testi espositivi e argomentativi, mentre nelle prove di matematica si confermano risultati ancora non pienamente soddisfacenti.
Permangono considerevoli differenze all’interno del Paese; in particolare si osserva una polarizzazione dei risultati a vantaggio delle scuole settentrionali. Nel Mezzogiorno si osserva un forte divario tra scuole estremamente efficaci e scuole con risultati molto bassi.
Gli allievi della scuola primaria partono da livelli di competenza molto simili in tutte le aree del Paese, ma essi tendono a differenziarsi, anche sensibilmente, nei livelli scolastici più elevati.
Si conferma la capacità della scuola italiana, specie quella primaria, di realizzare concretamente l’inclusione: per quanto gli esiti degli allievi di origine immigrata rimangano distanti da quelli degli studenti autoctoni, si osserva però una considerevole riduzione del predetto divario per gli stranieri di seconda generazione.
Una novità rappresentata dalle prove INVALSI 2016 è che a partire da quest’anno i risultati sono restituiti anche in termini di valore aggiunto, che permette di fornire una misura dell’efficacia della scuola nella promozione di apprendimenti negli ambiti oggetto d’interesse.
Infine, in coerenza con le linee di sviluppo indicate da INVALSI, tra cui figura l’ampliamento degli ambiti di rilevazione e dei livelli scolastici indagati, è stato avviato il processo per l’introduzione di una prova di lingua inglese su larga scala per la scuola secondaria.