Rinnovo del contratto scuola: obiettivi e priorità
Con l’Atto di indirizzo firmato e inviato all'Aran lo scorso 19 ottobre sono individuate le linee generali e gli obiettivi prioritari cui dovrà conformarsi il rinnovo contrattuale per il comparto dell’istruzione e della ricerca e relativa area dirigenziale.
I contratti, di comparto e di area, saranno articolati in una parte comune e in più sezioni speciali, una per ciascuno dei precedenti comparti e aree contrattuali, nel limite delle risorse finanziarie destinate al rinnovo contrattuale e nel rispetto dei seguenti obiettivi e criteri generali:
- disciplinare - nei limiti delle previsioni normative e tenuto conto della specialità delle sezioni scuola, AFAM e - gli effetti derivanti dall'attuazione dei sistemi di valutazione che garantiscano un'adeguata valorizzazione delle professionalità e delle competenze e valorizzino gli apporti individuali all'organizzazione;
- prevedere ulteriori misure atte a favorire la regolare continuità dei servizi nel rispetto delle prerogative relative alle assenze dal servizio;
- prevedere le misure opportune per regolare i tempi di connessione del lavoratore alle strumentazioni tecnologiche di lavoro al di fuori degli orari di ufficio;
- perseguire il riordino e il coordinamento delle disposizioni contrattuali al fine di articolarle e rubricarle secondo materie omogenee traguardandone la coerenza giuridica, logica e sistematica.
Questi gli obiettivi per quanto riguarda il Comparto Scuola:
- considerare nel profilo dei docenti di tutti i gradi di istruzione ogni attività dagli stessi svolta, fermi restando i livelli del vigente orario obbligatorio di insegnamento e assicurando la dovuta attenzione alle attività di potenziamento dell'offerta formativa nonché a quelle previste in contesti particolari, quali carceri, ospedali, istruzione domiciliare, centri provinciali per l'istruzione degli adulti;
- declinare chiaramente, nella definizione delle attività funzionali all'insegnamento, l'impegno che il personale docente profonde nella progettazione individuale e collegiale delle attività didattiche, nella valutazione degli alunni, nell'attività di ricerca, nei rapporti con le famiglie e con la comunità scolastica ed educante, nei rapporti con le istituzioni e il territorio ai fini del miglioramento della qualità dei percorsi formativi e in ogni altra attività funzionale al lavoro d'aula;
- prevedere, nei limiti della legge e nel rispetto delle prerogative datoriali, la competenza della contrattazione nazionale integrativa, da esercitarsi con cadenza triennale, con particolare riferimento a quella che disciplina i trasferimenti del personale docente, educativo e ATA e i passaggi di ruolo, nonché le relative utilizzazioni e assegnazioni provvisorie;
- porre attenzione alla problematica dell'esperienza eventualmente maturata dagli assistenti amministrativi che abbiano svolto le funzioni di DSGA per almeno tre interi anni scolastici negli ultimi otto, nell'ambito delle procedure concorsuali pubbliche di competenza datoriale;
- individuare una soluzione organica per la disciplina del rapporto di lavoro dei DSGA su posti assegnati in comune ad una seconda istituzione scolastica, ferma restando la determinazione dei posti coerente con gli specifici interventi normativi in materia di dimensionamento della rete scolastica;
- valorizzare le professionalità acquisite dal personale ATA di ruolo, con particolare riguardo alle posizioni economiche;
- consolidare la partecipazione alla comunità scolastica ed educante del personale educativo e ATA;
- porre ulteriore attenzione alla formazione del personale docente, educativo ed ATA come possibile strumento di ricollocazione e valorizzazione;
- valorizzare il ruolo della contrattazione di istituto nella definizione dei criteri per l'impiego delle risorse del Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, fermo restando l'adeguato finanziamento delle attività di recupero degli studenti;
- valorizzare il ruolo del personale scolastico statale presso le scuole e le iniziative scolastiche italiane all'estero.
Per quanto concerne i dirigenti scolastici le priorità sono:
- armonizzare progressivamente l'indennità di posizione di parte fissa con il valore della corrispondente voce retributiva prevista per gli altri dirigenti dell'area;
- declinare chiaramente il profilo professionale del dirigente scolastico nell'ambito di quanto stabilito dalla legge, con riferimento alle funzioni, alle responsabilità e all'interazione con le altre professionalità della scuola e con la comunità scolastica ed educante e con le famiglie;
- chiarire i criteri di riparto del Fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato, anche con riguardo alle indennità di reggenza.