Riparte l’Osservatorio per il diritto allo studio
Con un decreto firmato lo scorso 25 ottobre il Miur ricostituisce l’Osservatorio nazionale per il Diritto allo studio universitario, uno spazio di analisi, monitoraggio e proposta per garantire l’accesso al sapere dei ragazzi provenienti da contesti socio-economici difficili, favorire la mobilità sociale e applicare concretamente l’articolo 3 della Costituzione.
L’Osservatorio, che dovrà essere subito operativo e durerà in carica tre anni, è composto da rappresentanti del Miur, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), del Convegno permanente Direttori e Dirigenti delle Università italiane (CODAU), del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, della Conferenza dei Collegi Universitari di merito (CCUM), nonché da esperti del settore.
L’Osservatorio avrà il compito di: presentare proposte per migliorare le prestazioni in materia di diritto allo studio; produrre, entro il mese di marzo di ogni anno, una relazione sull’attuazione del diritto allo studio a livello nazionale; realizzare analisi, confronti e ricerche su criteri e metodologie, con particolare riferimento alla valutazione dei costi di mantenimento agli studi, nonché dei risultati ottenuti; creare un sistema informativo per l’attuazione del diritto allo studio.
La ricostituzione dell’Osservatorio rientra fra le azioni messe in campo dal Governo e dal Ministero per il rilancio del diritto allo studio che comprendono: l’incremento delle risorse destinate a sostenere chi vuole proseguire negli studi universitari, la stabilizzazione a 217 milioni annui del Fondo per il diritto allo studio; nuove modalità di distribuzione a livello territoriale delle risorse basate non sulla spesa storica, ma sul fabbisogno reale; un’attenzione specifica alle aree del terremoto; una campagna informativa, avviata questa estate, per far conoscere alle studentesse e agli studenti tutte le opportunità e gli strumenti per il diritto allo studio, comprese le novità previste dalla cosiddetta no tax area che permette a chi ha un ISEE fino a 13.000 euro di iscriversi gratuitamente all’Università. Si sta ora lavorando per l’inserimento in legge di Bilancio di risorse aggiuntive su questo capitolo.