Smartphone in aula: a breve le Linee Guida
Costituita al Miur una commissione incaricata di redigere le “Linee guida per l’utilizzo dello smartphone in aula”. Il documento verrà diffuso tramite una circolare che sarà inviata a tutte le scuole, e segna un’apertura del Miur verso un uso consapevole dei dispositivi elettronici come nuovi strumenti didattici.
«Li vedo e li frequento, i ragazzi. E so che non si può continuare a separare il loro mondo, quello fuori, dal mondo della scuola». Con queste parole si apre una lunga intervista rilasciata dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, al quotidiano “La Repubblica”, e pubblicata lo scorso 12 settembre.
Siamo di fronte a un’apertura del Miur verso l’uso degli smartphone durante le ore di lezione, che va a ribaltare la prospettiva finora in auge, che vedeva nei dispositivi elettronici “un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente, configurando pertanto un’infrazione disciplinare”.
Così recitava la direttiva 15 marzo 2007, n. 30, recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l'attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. A distanza di dieci anni si va verso una modifica di questi orientamenti, attraverso l’emanazione di nuove “Linee guida per l’utilizzo dello smartphone in aula”.
Lo scorso 15 settembre, infatti, si è insediata un’apposita commissione ministeriale incaricata di redigere il documento, la cui diffusione è prevista a breve tramite una circolare che sarà inviata a tutte le scuole.
«Quello che autorizzeremo – dice il Ministro – non sarà un telefono con cui gli studenti si fanno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico». Lo smartphone, infatti, «è uno strumento che facilita l’apprendimento, una straordinaria opportunità che dev’essere governata». Il riferimento è a docenti e genitori, che dovranno guidare i ragazzi a un uso consapevole di questi strumenti.