Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo
Il Miur è il primo Ministero ad adottare Linee guida sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo. Il documento è stato elaborato da un Gruppo di lavoro coordinato dalla docente di Linguistica Cecilia Robustelli. Al Miur anche smart working e asili nido, per meglio conciliare i tempi fra vita privata e professionale.
Lo scorso 7 marzo sono state presentate al Miur, nel corso dell’evento “Dalla parte di tutte e di tutti”, le Linee guida sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo.
Il documento è stato illustrato dalla professoressa Cecilia Robustelli, docente di Linguistica italiana all’Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatrice del Gruppo di lavoro, e dal professor Marco Mancini, Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca del Miur. Le Linee guida forniscono indicazioni su come dare conto del maschile e del femminile nei testi del Miur, puntando a promuovere un uso non sessista e non discriminatorio dell’italiano. “L’uso corretto del genere”, si legge nel comunicato stampa, “consente infatti di diffondere sempre più una cultura del rispetto, che rifiuta stereotipi e guarda alla diversità come fonte di arricchimento”.
Nella stessa occasione è stata emanata anche la direttiva sullo smart working, che interessa, in una prima fase, i dipendenti della Direzione generale per le risorse umane e finanziarie e della Direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica. La direttiva individua l’ambito di applicazione, i requisiti e le tipologie di attività che potranno essere effettuate in modalità agile, i criteri di priorità nell’accesso e la procedura di individuazione del personale interessato.
Infine è stato presentato il progetto dell’asilo nido interno al Miur, lanciato lo scorso anno in occasione della Giornata Internazionale della Donna e che sarà pronto entro il prossimo settembre.